Le voci di Sanremo

La kermesse sanremese nelle parole di 8 personaggi di spettacolo

Inizia oggi la 74° edizione del festival di Sanremo. Se ne parla da diverse settimane e si continuerà a farlo per le prossimi. Lasciati alle spalle le edizioni del 2021 e del 2022, segnate dalla pandemia che tutto aveva caratterizzato, si parlerà soprattutto di musica, anche se, come ogni anno non mancheranno le polemiche più o meno costruite ad arte perché, come dicevano due fortunati slogan delle passate edizioni Sanremo è sempre Sanremo e Comunque vada sarà un successo.

Dal 2000 arrivano le voci di otto artisti che per diverse ragioni hanno legato il loro nome alla kermesse sanremese:

Lucio Dalla: Oggi Sanremo è una festa multimediale con tutto l’apparato massmediologico possibile e con anche le canzoni;

Gino Paoli: Sanremo dovrebbe essere il festival della canzone ed è nato come festival della canzone. Poi è diventato il festival dei cantanti, poi un festival del disco, del prodotto e oggi è un avvenimento televisivo;

Gianni Morandi: La prima che ho di Sanremo è Modugno che allarga le braccia e canta Volare. Modugno è veramente quello che ha cambiato la maniera di fare la canzone all’italiana;

Pippo Baudo: Sanremo era un grande avvenimento soprattutto per chi viveva in provincia perché in provincia era l’evasione totale, la possibilità di superare i confini ristretti del proprio paese;

Renzo Arbore: Sanremo per me è come il carnevale di Rio, è il nostro carnevale di Rio: semel in anno licet sanremare;

Little Tony: Il festival è stato molto importante perché ci ha dato un’internazionalità, cioè le nostri canzoni andavano in tutto il mondo. Io che non vivo senza te, una canzone di Pino Donaggio è stata incisa dal grande Elvis e ha venduto dieci milioni di copie;

Alessandro Bergonzoni: Mi fa paura parlare di cose importanti, violente, filosofali e vere quando si parla del festival di Sanremo. Preferirei non farlo proprio per non regalargli niente di più;

Giorgia: L’emozione di stare sul palco dell’Ariston di Sanremo, è ua banalità ormai dirlo perché sento che lo dicono tutti quelli che ci sono stati, è una cosa che si spiega con molta difficoltà perché ti sembra che ti stai giocando una vita intera in quattro minuti.