Dino Risi, il regista che raccontò l’Italia

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 6 Giugno 2023

"Il cinema italiano si è distrutto da solo, non aveva bisogno della televisione per arrivare a questo punto. La televisione certo ha facilitato un pochino questo collasso. Ma ha anche aiutato il cinema perché in televisione si vedono soprattutto film di tutte le epoche, di tutti gli anni. Ha reso un grande servizio al cinema, non alle sale cinematografiche". Inizia con queste parole l'intervista che Dino Risi rilasciò nel 1988 a Mario Canale.

"Un film è un film. Io giro per la televisione come giro per il cinema" anche se magari si gira in maniera diversa, con più attenzione, nel caso della televisione ai personaggi, alle facce.

In seguito il regista racconta del film che sta girando per la televisione, Il vizio di vivere, sulla vita di Rosanna Benzi, la donna che visse per 29 anni in un polmone d'acciaio, soffermandosi su Carol Alt, scelta per il ruolo della protagonista.

Parla poi del rapporto con Goffredo Lombardo, patron della Titanus, con cui si è trovato bene, con inevitabile dissapori, ma che durò a lungo.

"Per fare un film di successo forse l'unico ingrediente è fiutare l'umore del pubblico. Allora era più facile perché gli umori duravano di più. Oggi la società è in continua e rapida evoluzione, per cui appena hai fatto un film il film è già invecchiato. Io ho fatto alcuni film che disegnavano bene il momento come Il sorpasso, Una vita difficile, Profumo di donna".

Le ultime parole il regista le spende per Vittorio Gassman cui lo lega una lunga amicizia.

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