Enzo Decaro si racconta: gli inizi, la Smorfia, il cinema, Troisi

Enzo Decaro, il bello della Smorfia, l’amico di Massimo Troisi e Lello Arena. E poi il marito della professoressa Baudino, alias Veronica Pivetti, in Provaci ancora prof!. Decaro è un ottimo attore e una persona sensibile con la quale l’Archivio Luce ha avuto modo di collaborare quando venne organizzata la mostra ‘Troisi poeta Massimo‘.

In questa intervista, ancora inedita e che fa parte del fondo di Mario Canale, l’attore ricorda le origini della sua carriera, quando fare arte era un modo per fuggire da una realtà soffocante, come era quella di Napoli negli anni Settanta. Dove era importante incontrare delle persone che avevano la stessa voglia di scappare, magari restando nella stessa città, ma trovando un posto dove stare, un garage, una cantina, dove le energie si potessero incontrare e si potesse avere la sensazione di star già scappando pur senza muoversi. La Smorfia fu la realizzazione di tutto ciò “era soprattutto un urlo di gioia, di ribellione, una grande risata liberatoria“.  E fu l’esperienza che permise a tre ragazzi napoletani di fare il salto di qualità: “Improvvisamente, quasi da un giorno all’altro, ci siamo trovati ad essere pagati per qualche cosa che fino a poco tempo prima ci costava“.

Dopo la Smorfia è arrivato il cinema, anche se, ammette Decaro, è stato quasi il cinema ad andare verso di lui.

In conclusione non poteva mancare un ricordo del su grande amico Massimo Troisi. “Molte volte le intuizioni più folgoranti di Massimo avvenivano proprio in questo modo, se cadessero dal mondo delle idee, cioè si era magari in situazioni del tutto normali e arrivava il colpo di genio, la folgorazione, era come se cadessero da un altro mondo, il mondo dove vivono i comici, dove gli angeli ridono, dove sorridono delle nostre difficoltà cercando di aiutarci“.