La nuova stazione ferroviaria di Milano
Il Giornale Luce in apertura è datato 22 luglio 1931 e racconta l'inaugurazione della nuova Stazione Centrale a Milano avvenuta tre settimane prima: è uno dei primi numeri sonori, senza commenti ma solo con suoni in presa diretta. Non è però il primo servizio su questo progetto che, come tutte le opere pubbliche realizzate durante il ventennio, vengono molto enfatizzate dalla stampa di regime. Sempre nel 1931 infatti il Luce produce anche un documentario di tredici minuti sulla Stazione milanese.
Il progetto per il nuovo impianto era dell'architetto Ulisse Stacchini, il quale, sempre nel capoluogo lombardo, aveva progettato il monumento a Francesco Baracca.
Sono molti i servizi sulla stazione. Un repertorio Ciac del 1982 ce la mostra a colori in occasione di un nuovo ingresso: la pubblicità su grossi cartelloni. In tre servizi presenti nel fondo Mario Canale la stazione meneghina diventa un set per il film di Francesco Salvi Vogliamoci tanto bene.
La nuova stazione Centrale di Milano: i lavori e l’inaugurazione in 18 scatti dall’Archivio fotografico
I cinegiornali sono 44. L'ultimo del periodo fascista è del 1942: la partenza da Milano di un treno con doni per i combattenti in Russia. Curiosamente di argomento analogo il primo cinegiornale di periodo repubblicano: siamo nel 1949 e l'Associazione degli industriali lombardi promuove l'organizzazione di colonie per i figli dei propri dipendenti.
Alla stazione di Milano nel 1959 arriva Kim Novak, reduce dal successo de La donna che visse due volte.
Nel 1968 sono in corso i lavori per collegare la stazione alla metropolitana ma, come annuncia lo speaker del Caleidoscopio Ciac è già possibile usufruire di alcuni servizi quali parcheggio e autolavaggio.
Partito da Palermo nel marzo del 1972 arriva nel capoluogo lombardo il treno della moda, accolto, tra gli altri da Sandra Mondaini, Rosanna Fratello ed Ernesto Calindri.