Liliana Cavani parla della sua carriera

Liliana Cavani festeggia oggi il suo compleanno. Qui rievoca gli inizi della sua carriera

Il 12 gennaio Liliana Cavani festeggia il suo compleanno. In questa intervista del 1986 fa il punto sulla sua carriera iniziata negli anni Sessanta quando rinunciò al posto fisso di funzionario RAI ma proponendo e realizzando per la TV di stato dei documentari che suscitarono da subito polemiche, da quello sul terzo Reich, contestato anche dall’ambasciata tedesca, a quello sull’età staliniana per arrivare alle quattro puntate sull’abusivismo edilizio che, ricorda, furono “censuratissime con tagli molto pesanti“.

Sempre per la RAI la Cavani realizza nel 1966 Francesco d’Assisi. Nato come sceneggiato per la televisione “può essere considerato a tutti gli effetti come il primo film per la TV“. Francesco è un personaggio cui la regista resterà molto legata: “lo rifarei subito” dice e, in effetti ci tornerà sopra altre due volte, nel 1989 al cinema con Francesco e nel 2014 con una nuova serie televisiva dallo stesso titolo.

La regista racconta poi dell’esperienza del film I cannibali, del 1970, e dell’assuefazione che le persone riescono a fare ad ogni cosa: alle dittature, alla morte, perfino ai cadaveri per strada.

Infine la Cavani parla di Portiere di notte, che insieme a Al di là del bene e del male, La pelle e Interno berlinese, compone una tetralogia in cui si parla di sentimenti, ma non nel senso in cui vengono comunemente intesi ma “i veri sentimenti, complessi, terribili ma anche dolci“. In sostanza l’altra faccia dei sentimenti, “quelli che per me sono i veri sentimenti“.

L’intervista, dal fondo Canale, è pubblicata grezza e senza tagli.