Lina Wertmuller e il cinema: un’intervista inedita del 1998

Il 9 dicembre del 2021 moriva Lina Wertmuller, la prima donna candidata all'Oscar

Lina Wertmuller muore il 9 dicembre del 2021 con alle spalle una grande carriera e molti riconoscimenti. Aveva firmato film come Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto, Pasqualino settebellezze,  Mimì metallurgico ferito nell’onore fino ai più recenti Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica e Ferdinando e Carolina.
Nel 1977 fu la prima donna ad ottenere una nomination all’Oscar come migliore regista per Pasqualino settebellezze. Nel 2019 aveva le venne assegnato l’Oscar alla carriera.

In questa intervista rilasciata nel 1998 a Valentino Orsini Lina Wertmuller parla del cinema e del suo modo di fare cinema: “Io riversavo nei miei film dei punti di vista spesso solo problematici e comunque cercando di privilegiare sempre lo spettacolo e di raccontare queste cose in maniera che la gente le seguisse come si deve seguire uno spettacolo, in qualche maniera appassionatamente. Io amo molto la gente e quindi mi piace raccontarla. Non credo di aver mai fatto la commedia all’italiana, ho sempre fatto il grottesco, un grottesco sociale“.
Il cinema italiano e quello europeo, surclassati dalla macchina industriale statunitense, è in crisi. Non mancano delle eccezioni, la regista cita come esempi Train de vie e Central do Brasil, ma si tratta appunto di eccezioni, di casi straordinari.

Da noi il problema è che da una parte ci sono i film comici, dall’altra quei due tre impegnatoni ma è in mezzo che la struttura non funziona. Non ci sono più produttori e i pochi giovani lavorano in condizioni dure“.
Poi la regista parla di se stessa: “Io sono stata cacciata da undici scuole perché ero quello che si dice un bambino terribile. In una di queste ho conosciuto Flora Carabella la quale lasciò quell’anno la scuola per andare all’accademia di arte drammatica e io, dietro a lei rimanendo però ancora a scuola, entrai nel mondo del teatro con la curiosità di un topolino affamato di palcoscenico. In fondo devo a Flora tutto quello che è successo, il teatro, poi in seguito Fellini, che è stato un grande incontro. Quindi è stato un caso e devo proprio a questa fortuna il fatto di questi incontri meravigliosi che ho fatto nella mia vita“.
Infine un consiglio per chi vuole entrare nel mondo del cinema: “Non solo ci vuole molta passione e molta cotenna, bisogna essere dei grandi incassatori. Bisogna avere la passione lunga. Non so se vale la pena, forse vivono meglio altri“.