Maggio 1976, in Friuli la terra trema

Alle 21 del 6 maggio 1976 un violento terremoto sconvolge il Friuli

Sono passate da poco le 21 del 6 maggio 1976 quando un violento terremoto di 6,5 gradi sulla scala Richter si abbatte sul Friuli. In pochi minuti paesi che un’ora prima c’erano vengono letteralmente cancellati. Nei giorni successivi si contarono molte altre scosse che alla fine causarono poco meno di mille vittime, più di centomila sfollati, diciottomila case distrutte e danni per 4500 miliardi di lire.

I friulani, come testimonia anche il cinegiornale di apertura, vogliono riprendersi da subito e vogliono farlo da soli: lo spettro del Belice, il terremoto di otto anni prima, è ben presente nelle menti dei cittadini che non vogliano si ripetano gli errori e gli orrori successi in quella occasione.

Il terremoto del Friuli in una galleria fotografica inedita nell’Archivio

L’Italia è zona sismica e nel corso del Novecento non sono stati pochi i terremoti che l’hanno colpita causando morti e distruzioni. Nell’Archivio possiamo trovare diverse testimonianze di ciò, a partire dalle immagini, molto rare, del sisma che si abbatté su Messina nel 1908 le cui ferite sono ancora visibili. Poi il Vulture, zona limitrofa all’Irpinia, nel 1930. Quindi a seguire la Calabria, l’Italia centrale, la zona etnea, l’Irpinia nel 1962, il Belice, Tuscania e infine dopo il terremoto del Friuli, nel 1976, quello che a oggi rimane uno dei più tragici eventi sismici abbattutisi sull’Italia: il terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980.

Gli eventi sismici hanno continuato ad abbattersi anche agli inizi di questo nuovo secolo: sono state ancora colpite dalla violenza della natura l’Emilia nel 2003, L’Aquila e l’Abruzzo nel 2009 ed Amatrice del 2016.