Mariangela Melato: Medea, il teatro e il mestiere d’attrice

Un ricordo di Mariangela Melato che ci lasciava l'11 gennaio del 2013

In questa intervista del 1987,  Mariangela Melato parla di Medea, il personaggio che interpreta, di quanto ci si rispecchi e del suo ruolo di attrice: “Credo che il fascino del personaggio e il successo che ci accompagna, grazie a Dio e grazie al pubblico, dipenda proprio dal fatto che è una donna molto riconoscibile con i connotati delle donne di oggi, non in quanto assassina ma in quanto determinata, intelligente, cosciente della sua anche solitudine e diversità. Insomma è una donna che sa tutto sommato quello che vuole. È una donna molto consapevole e credo che le donne di oggi lo siano. Sempre evitando la parte assassina, mi assomiglia un po’. Forse per certi versi vorrei assomigliare un po’ di più a Medea, come per esempio la capacità di una grande disponibilità alla passione“.

Dopo l’attrice parla più dettagliatamente di se stessa: “Io sono una privilegiata perché faccio un lavoro abbastanza creativo, abbastanza perché non sono l’artefice di quello che poi faccio ma sono un esecutrice. Sono privilegiata perché riesco nel lavoro a buttare molto della mia passionalità inespressa o della mia voglia di giocare, della voglia di non avere una vita computerizzata“. Parla delle sue paure, la malattia, la morte e soprattutto l’incapacità di andare avanti a pensare con una testa che funziona.

In conclusione la Melato dice che seppure in quel momento sta facendo teatro, non esclude di tornare al cinema. Anzi si sente attrice proprio perché riesce a lavorare in tutti i campi. Certo, dopo una grande fatica, “sentire l’applauso del pubblico è bellissimo. È proprio un momento di rappacificazione con se stessi. È la sensazione tangibile di aver fatto una cosa ben fatta, che dovevi fare, che hai fatto. È un momento che credo nessun’altra professione dia“.

Mariangela Melato in 22 scatti ancora inediti sul portale dell'Archivio Luce