Claudia Cardinale, una diva senza tempo

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 14 Aprile 2023

In questa intervista, estratta da una lunga chiacchierata con Donatella Baglivo dei primi anni Novanta, Claudia Cardinale,  che il 15 aprile compie 85 anni, parla del cinema e di molti registi con cui ha avuto l'onore e il piacere di lavorare. Nata a Tunisi, di madre lingua francese, all'inizio aveva molte difficoltà a immaginarsi attrice, non si sentiva all'altezza. Le prime proposte che le arrivavano le sembravano una follia, perché "io non sapevo recitare". Si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia ma agli esami fa quasi scena muta. Racconta divertita che questo suo atteggiamento venne scambiato per forza di carattere e per questo fu promossa.

A cambiarle la vita fu l'incontro con il produttore Franco Cristaldi, che sposò nel 1966 e a cui rimase legata fino al 1975, e che le fece firmare il primo contratto come attrice della durata di sette anni. Nel 1958 recita per Mario Monicelli ne I soliti ignoti. Di quegli anni ricorda soprattutto la grande paura di dimenticare le battute che la spingeva, sul set, a parlare sempre sottovoce, perché non voleva essere sentita: "Se mi sentono si rendono conto che io non sono capace di recitare e mi mandano via".

Ricorda che Un maledetto imbroglio di Pietro Germi le valse una critica entusiasta di Pier Paolo Pasolini.

Luchino Visconti fu un maestro, un grande regista. "Mentre giravamo Il Gattopardo sapevamo che sarebbe stato un grande film, lo sentivamo, era qualcosa che si palpava. Visconti curava tutto nei minimi particolari: per girare il famoso ballo con Lancaster c'è voluto quasi un mese". Lavorare con Visconti ha rappresentato una vera e propria svolta della sua carriera: molti registi, anche internazionali, impararono a conoscerla e iniziarono a chiamarla.

"Di Fellini ricordo l'assenza di copione, le passeggiate nella campagna romana durante le quali si parlava di tutto ma non del film. E poi il grande amore che tutti gli attori che lavoravano con lui provavano nei suoi confronti, perché le faceva sentire le persone più importanti delle mondo. Al contrario di Visconti che pretendeva il silenzio assoluto e la concentrazione totale, sul set di Fellini regnava il caos che spesso lui alimentava".

Dopo Cristaldi l'altro grande amore della sua vita fu Pasquale Squitieri, un regista molto esigente: "Ci siamo incontrati sul set de I guappi e io dal primo momento ho pensato che era la persona giusta per me. Con lui ho interpretato forse uno dei film più difficili, Claretta. Un personaggio molto costruito che ho molto amato".

Per concludere l'attrice dice che certamente nel corso della sua vita ha avuto delle sofferenze ma nel complesso: "La mia vita è stata una bellissima avventura. Poi non potrei neanche interpretare dei personaggi senza aver vissuto delle cose, senza aver amato, pianto. È importante per interpretare altre vite, altre donne".

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