Monica Vitti, un’attrice straordinaria

Monica Vitti la più poliedrica delle attrici italiane

“Difficilmente gli schermi di tutto il mondo hanno avuto, hanno e avranno un’attrice di tanto grande talento, bellezza, intelligenza, modernità. Con la sua arte tutto il cinema italiano è diventato più ricco. Grazie a lei, la società italiana si è scoperta un po’ più emancipata, ironica, e finalmente contemporanea”.

Con queste parole la Presidente Chiara Sbarigia, l’Amministratore delegato Nicola Maccanico, il CdA, i dirigenti e tutto il personale di Cinecittà, hanno ricordato con commozione e ammirazione Monica Vitti, scomparsa questa mattina.

Monica Vitti nell'Archivio fotografico Luce

Nell’Archivio Luce ci sono fotografie e cinegiornali con Monica Vitti protagonista. I primi risalgono al 1962, con la consegna dei Nastri d’Argento. Anche l’ultimo cinegiornale, del 1982, vede l’attrice romana che riceve un premio, i Biglietti d’oro. In mezzo i film, come La notte o L’eclissi, entrambi di Michelangelo Antonioni, che per molto tempo fu suo compagno anche nella vita, come testimoniano anche i numerosi servizi che li vedono insieme.

I premi, numerosi, ricevuti dalla Vitti come i David di Donatello del 1963 per Le quattro verità, del 1969 per La ragazza con la pistola e del 1974 per Polvere di stelle.

Gli avvenimenti mondani: la pesca delle trote nel lago di Gressoney con altri colleghi tra i quali Alberto Sordi e Ugo Tognazzi; le corse dei cavalli a Capannelle e il concerto di Fred Bongusto.

Non mancano i festival più importanti: la Vitti è a Venezia nel 1965 e a Cannes l’anno successivo.

L’ultima segnalazione è per un cinegiornale del 1977 nel quale, con toni a tratti sarcastici, si contrappone la vita spensierata dei protagonisti del cinema con la dura realtà con cui devono fare i conti i cittadini comuni.