Renato Pozzetto compie 85 anni

'Il segreto del mio successo dipende dal fatto di non essere costruito, io sono così, mi sono proposto così e il pubblico mi ha accettato'

A Mario Canale che gli chiede quale sia il segreto del suo successo Renato Pozzetto risponde: “Ma io a far l’attore non faccio fatica. Forse l’unico lavoro che so fare è sono stato anche fortunato a sceglierlo. [Il segreto del mio successo dipende dal fatto] di essere me stesso e di divertirmi quando lavoro. Non faccio fatica o meglio faccio la fatica di concentrazione, di ore di lavoro. Però non mi sento a disagio, sono me stesso“. Il concetto lo riprenderà anche nelle interviste successive, aggiungendo: “Penso di non essere costruito, io sono così, mi sono proposto così e il pubblico mi ha accettato“.

Parla poi del cabaret che è nato, spontaneamente, a Milano dove “c’era nell’aria voglia di raccontare cose senza troppa ufficialità“.

A Serena Dandini che gli chiede della passione per le motociclette e della Parigi Dakar a cui ha partecipato risponde che forse c’è in lui una componente nascosta di spregiudicatezza e di amore per l’avventura che trova questa strada per emergere.

Tra i film che ricorda con più piacere Pozzetto cita il primo, Per amare Ofelia, e poi Sono fotogenico, Serafina e Saxofone, che ha diretto lui stesso.

In conclusione all’intervistatore che gli chiede quale sia il peggior difetto di Pozzetto, l’attore milanese risponde lapidario: “Non  vado mai al cinema“.

Renato Pozzetto nasce a Milano il 14 luglio del 1940. Nel 1964 con Cochi Ponzoni fonda un duo, Cochi e Renato, che rimarrà iconico nella storia del cabaret italiano e che otterrà un notevole successo nei locali prima, tra i quali lo storico Derby, e in televisione poi. Accanto al cabaret il duo incide canzoni, alcune delle quali molto famose da E la vita, la vita a La gallina passando per Canzone intelligente.

L’esordio al cinema avviene nel 1974 diretto da Flavio Mogherini in Per amare Ofelia, che gli valse il Nastro d’argento come miglior attore esordiente. Sarà accanto a Mariangela Melato in La poliziotta e a Monica Vitti e Claudia Cardinale in A mezzanotte va la ronda del piacere. Nel 1988 otterrà una seconda ai Nastri per il film Da grande.

Una selezione di immagine di Renato Pozzetto degli anni Ottanta e Novanta

Pur avendo sempre privilegiato film comici in quella che al momento è la sua ultima interpretazione, Lei mi parla ancora, di Pupi Avati, interpreta il suo primo ruolo drammatico, quello di un anziano farmacista che, rimasto vedovo, si fa convincere dalla figlia a raccontare la sua storia a uno scrittore famoso. Il film gli è valsa candidatura come miglior attore protagonista ai Nastri d’Argento e il Gran premio della stampa estera ai Globo d’oro.

 

Le foto della galleria sono pubblicate per la prima volta e provengono da fondi in corso di lavorazione grazie ai contributi del PNRR