Un’attrice di nome Silvana

Sono un'attrice improvvisata. Recitazione? Mai studiata. Il 16 dicembre di 35 anni fa ci lasciava Silvana Mangano

Ha sedici anni quando nel 1946, Silvana Mangano vince il concorso di miss Roma. È bella e viene subito notata da registi di fama e tra loro Giuseppe De Santis, che la scelse come la mondina protagonista del suo film Riso amaro, che farà di lei un’icona. Sul set conosce il produttore Dino De Laurentiis, che sposerà nel 1949 e da cui avrà quattro figli.

Molto amata dai suoi registi De Sica, Pasolini, Visconti, era in realtà timida, infelice, insicura. Diceva di se: «Non mi sono mai piaciuta». Ma ovviamente è al centro dell’attenzione di riviste cartacee e di cinegiornali: la Settimana Incom, in un servizio del 1950 alla scoperta di cosa fanno le miss degli anni precedenti la sorprende in clinica in occasione della nascita della prima delle suoi quattro figli, Veronica.

Tra gli altri film che la videro protagonista ricordiamo Mambo, del 1954, La grande guerra di Mario Monicelli del 1959 che vince il Leone d’oro a Venezia; nel 1960 è la protagonista di Jovanka e le altre, uno dei ruoli più drammatici da lei interpretati; nel 1961 interpreta Crimen di Mario Camerini. Nel 1963 diventa Edda Ciano ne Il processo di Verona per la regia di Carlo Lizzani.

Dagli anni Cinquanta ai Settanta: Silvana Mangano in venti scatti

Gli anni Sessanta sono i più proficui per l’attrice romana. Pier Paolo Pasolini la vuole con se in La terra vista dalla luna, Edipo Re, Teorema e nel Decameron. Le scriverà in seguito: “Gli aspetti della tua natura, puntualità, senso del dovere, lealtà, producono, strano a dirsi, il mistero della tua bellezza. La tua bellezza amara: che si offre incombente, come una teofania, uno splendore di perla; mentre in realtà, tu sei lontana“.

Negli anni Settanta la Mangano dirada molto la sua presenza sugli schermi, ma è la protagonista di tre film, tra i migliori, di Luchino Visconti: Morte a Venezia, Ludwig e Gruppo di famiglia in un interno. Siamo nel 1974. Da allora saranno solo due le pellicole che l’attrice accetterà di interpretare: Dune di David Lynch, in cui interpreta una piccola parte solo per far piacere alla figlia Raffelalla che ne è la produttrice, e l’ultimo, del 1987, Oci ciornie, di Nikita Mikhalkov, in cui reciterà con Marcello Mastroianni, che conosceva fin da giovanissima e con il quale aveva frequentato una scuola di recitazione.

Accanto alla Mangano attrice c’è la donna e la mamma cui Cinegiornali e agenzie fotografiche si interessano molto: è al circo con una figlia, al seggio per votare con il marito e in clinica per partorire.

Dirà di se stessa: “Come attrice mi sono improvvisata, recitazione non l’ho mai studiata, ho sempre provato il timore d’essere inadeguata. Mescolato all’orgoglio, questo timore mi ha spesso bloccato. E poi io sono mezza inglese e mezza siciliana, un insieme di contrari, una contraddizione perenne: quando sei così è difficile arrivare a stimarsi, perfino a accettarsi“.

Niente meglio di queste parole riescono a spiegare quel fondo di amarezza che sembra trasparire in molti degli scatti presenti nella galleria fotografica di questa pagina.