Pier Paolo Pasolini, scrittore, regista grande intellettuale

Una storia sbagliata: il 2 novembre del 1975 l'omicidio di Pier Paolo Pasolini uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento

La mattina del due novembre 1975, all’Idroscalo di Ostia, alle porte di Roma, viene rinvenuto il cadavere martoriato di Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta e regista: un intellettuale completo, molto raro e molto scomodo nel panorama culturale italiano di quegli anni.La notte stessa viene arrestato Pino Pelosi: diciassette anni, ragazzo di borgata, proprio uno di quelli che Pasolini aveva descritto nei suoi romanzi, che aveva cercato di capire e di spiegare, partendo dalla loro vitalità per arrivare alla loro omologazione, tanto culturale quanto sociale.Forse gli somiglia troppo a quei ragazzi, fino a far sembrare un brutale omicidio la nemesi storica di una vita. Come scriverà Alberto Moravia: “La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile“.Pelosi confessa subito parla di una colluttazione finita drammaticamente a seguito di avance dello scrittore friulano. Sarà condannato, sconterà la sua pena ma a distanza di 45 anni restano molti dubbi e misteri sulla reale dinamica di quanto avvenne la mattina del giorno dei morti del 1975. E Pino Pelosi, morto per un tumore ai polmoni nel luglio del 2017, se li è portati nella tomba.

Pier Paolo Pasolini negli scatti dell’Archivio Luce

La galleria qui sopra ci mostra Pasolini tra gli anni cinquanta e i settanta. Oggi si direbbe che lo scrittore era molto glamour: lo fotografano un po’ ovunque: durante i dibattiti, le prime, mentre si reca a votare, mentre gioca a pallone.

I cinegiornali ce lo mostrano in occasione dell’uscita dei suoi libri, sui mentre si reca in Israele per girare Il vangelo secondo Matteo e nei vari guai che spesso lo scrittore ha con l’autorità giudiziaria, compresa un’accusa, piuttosto surreale, di tentata rapina mossagli da un dipendente di una pompa do benzina.

In tutta la mia vita non ho mai esercitato un atto di violenza, né fisica, né morale. Non perché io sia fanaticamente per la non-violenza Non ho mai esercitato nella mia vita alcuna violenza, né fisica né morale, semplicemente perché mi sono affidato alla mia natura, cioè alla mia cultura“. Così Pasolini si descriveva e così ci piace ricordarlo in occasione del 45° anniversario della sua tragica scomparsa.