Ricordando Luchino Visconti

Da Ossessione a Bellissima, da Rocco e i suoi fratelli a La caduta degli dei un ricordo dei uno maggiori registi italiani del Novecento

Quando nel 1951 Visconti gira Bellissima ha già due lungometraggi alle spalle: Ossessione del 1943 e La terra trema del 1948. Bellissima è Cinecittà ed è Anna Magnani; ma alla sua uscita non ottenne un gran successo. Non almeno in patria. All’estero invece andò molto bene: a Parigi, Londra, New York fu accolto molto calorosamente.

Visconti e i suoi film di successo: da Rocco e i suoi fratelli al Gattopardo: dove il regista milanese gira o presenta i suoi film le telecamere riprendono e trasmettono nei cinema della penisola.

Visconti è anche teatro: eccolo quindi al Maggio Fiorentino nel 1949, circondato da famosissimi attori, e  a Spoleto per  il Festival dei Due Mondi nel 1958. Fino all’ultimo servizio presente in archivio, quando nel 1973 dirige al teatro Argentina a Roma, Tradimenti di Harold Pinter.

Già malato, nel 1976 il regista firma il suo ultimo film, L’innocente, tratto dal romanzo di Gabriele D’Annunzio che non vedrà nelle sale: Visconti morirà nella fase di montaggio del film che uscirà postumo due mesi dopo la sua scomparsa.