2 giugno 1946. L’Italia sceglie la Repubblica

Il 2 giugno del 1946 gli italiani scelgono: lo stato sarà repubblicano. I Savoia lasciano il paese

Il 2 giugno del 1946 si tenne un doppio turno elettorale: un referendum scelse la forma Istituzionale che doveva avere il nuovo stato uscito da vent’anni di fascismo; contemporanemante fu eletta un’assemblea che avrebbe dato una nuova Costituzione allo Stato.

La repubblica prevalse di misura, nonostante il nove maggio precedente, con una mossa a sorpresa, Vittorio Emanuele III avesse abdicato a favore del figlio Umberto II, pensando così di risolvere a favore della Monarchia l’esito referendario.

Dal Re che rende omaggio alla bandiera alle parate del 2 giugno per la Festa delle Repubblica

 

Vittorio Emanuele, su un palco allestito in piazza Vittorio a Torino, consegna una ricompensa al valore alla bandiera di un reggimento della Divisione Tridentina, 1942

Troppo compromessa con il fascismo, corresponsabile della scelta di lanciare il paese nel secondo conflitto mondiale, casa Savoia uscì sconfitta il due giugno, ma in maniera decisamente meno netta di quello che sarebbe stato lecito attendersi: 12.717.923 voti contro 10.719.284, meno di due milioni di differenza, con una divisione geografica immediatamente percepibile: il Nord schierato massicciamente con la Repubblica e il Sud con la Monarchia.

Nelle contemporanee elezioni per l’Assemblea Costituente la DC ottenne il 37,2%; il PSIUP il 20,7%; il PCI il 18,7%; l’Unione Democratica Nazionale 6,5%; il Fronte Uomo Qualunque 5,4%; il PRI 4,1%; il Blocco nazionale delle libertà 2,9% e Partito d’Azione il 1,3%.