L’Italia sceglie la Repubblica, viva la RepubblicaIl 2 giugno del 1946 gli italiani scelgono: lo stato sarà repubblicano. I Savoia lasciano il paese 30 Maggio 2025 Timeline il 2 giugno del 1946, l’Italia è chiamata a scegliere se confermare la Monarchia o darsi, con la Repubblica, una nuova forma istituzionale. Vittorio Emanule III, conscio probabilmente che la sua figura fosse ormai troppo compromessa a causa dell’appoggio dato al regime fascista, di cui l’Italia si era liberata il 25 aprile del 1945, meno di un mese prima, il 9 maggio, aveva abdicato lasciando la corona al figlio Umberto II.La mossa, forse tardiva, permise comunque ai Savoia di raccogliere molti più voti di quello che fosse lecito aspettarsi: nonostante l’accondiscendenza verso il fascismo dalla marcia su Roma, quando diede via libera a Mussolini, all’entrata in guerra, passando per l’avventura coloniale e la firma apposta sul decreto che introduceva le leggi razziali, fino ad arrivare all’8 settembre e all’ignominiosa fuga verso Brindisi, lasciando il paese alla mercé dei nazisti, nonostante tutto questo, la Monarchia ottenne 10.719.284 a fronte dei 12.717.923 della Repubblica. La geografia del voto testimoniava di un paese spaccato a metà con il nord massicciamente repubblicano e il sud vistosamente monarchico.. Vittorio Emanuele, su un palco allestito in piazza Vittorio a Torino, consegna una ricompensa al valore alla bandiera di un reggimento della Divisione Tridentina, 1942 De Nicola, seguito da Terracini e circondato da varie personalità, partecipa alle celebrazioni per l'annuale della Repubblica, 1947 Reparto di alpini sciatori schierato in via di San Gregorio per la festa della Repubblica, 1951 Il presidente Einaudi e il ministro Pacciardi ripresi in piedi, a bordo di un'automobile cabriolet, nei pressi della tribuna autorità in via dei Fori Imperiali, 1951 Sfilata di truppe lungo via dei Fori Imperiali, davanti alla tribuna delle autorità, per la Festa della Repubblica, 1951 Sfilata di truppe lungo via dei Fori Imperiali, davanti alla tribuna delle autorità, per la Festa della Repubblica, 1951 Il 2 giugno è importante anche per altri due motivi: fu eletta l’Assemblea Costituente che in un anno e mezzo di lavori redisse la Costituzione repubblicana che da allora regola la vita del paese: la DC ottenne il 37,2%; il PSIUP il 20,7%; il PCI il 18,7%; l’Unione Democratica Nazionale 6,5%; il Fronte Uomo Qualunque 5,4%; il PRI 4,1%; il Blocco nazionale delle libertà 2,9% e Partito d’Azione il 1,3%.L’altro motivo, forse quello che maggiormente caratterizzò questo evento, fu che per la prima volta, in tutto il paese, si recarono a votare le donne. C’era stato un precedente, qualche mese prima, in alcune elezioni locali, ma solo il 2 giugno del 1946, le donne dell’intero paese si sentirono protagoniste, cittadine e non più suddite.Vai alla timelineDall'ArchivioUn 'altra giornata ricca di impegni per il Re durante la sua visita in Cirenaica, 1933Dall'abdicazione di Vittorio Emanuele III alla successione di Umberto II, 1946Le elezioni per il referendum istituzionale e per la costituente, 1946Italia. Elezioni amministrative: il voto delle donne, 1946Numero unico: rievocazione delle drammatiche giornate del 1945 e della storia repubblicana dell'immediato Dopoguerra, 1956I presidenti della Repubblica nell’ArchivioEnrico De Nicola (1948)Luigi Einaudi (1948-1955)Giovanni Gronchi (1955-1962)Antonio Segni (1962-1964)Giuseppe Saragat (1964-1971)Giovanni Leone (1971-1978)Sandro Pertini (1978.1985)Francesco Cossiga (1985-1992)Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999)Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006)Giorgio Napolitano (2006-2015)Sergio Mattarella (2015-)Da internetAssemblea Costituente nelle carte dell'Archivio Storico della Camera. Il Referendum
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