Alberto Sordi raccontato da Vincenzo Mollica

Ricordando Alberto Sordi nel 21° anniversario dalla sua scomparsa

Io ero in macchina con Federico Fellini e abbiamo dato un passaggio a casa ad Alberto Sordi. Per me era come avere insieme la storia del cinema intera“. Da lì, racconta Mollica, è nata una bellissima amicizia e da questa amicizia una cosa a cui Alberto Sordi teneva molto: una raccolta, per la Fonit Cetra, delle canzoni dell’attore romano. Mollica racconta di aver fatto tutto in segreto e quando infine la fece vedere a Sordi, questi si commosse. Sono canzoni che in qualche modo rappresentano la storia di Alberto Sordi e “senza le quali non avremmo avuto Jannacci che è stato un fan sfegatato di Alberto Sordi“.
Come sempre pieno di aneddoti, Mollica racconta della sua amicizia con Fellini, cementata dalla comune passione per i fumetti, che si scambiavano come fossero due ragazzi.
Di Sordi dice che era “una persona di grande cuore e di grande generosità. Aveva una furbizia, un’intelligenza viva, vivace, una capacità di sentire subito il valore delle persone che aveva davanti e sapeva far ridere le persone per quello che valevano. Ho sempre pensato che lui avesse una comicità mirata, cioè si sprecava per i più intelligenti e dava poco per quelli che magari lo erano meno“.

Il saluto militare all’americana di Nando Mericoni, l’americano a Roma che disdegnava i maccheroni per lo yogurt e sfrecciava per le vie di Trastevere a bordo di una Harley Davidson travestito da sceriffo di Kansas City, diventerà negli anni il saluto scherzoso di Alberto Sordi in tutte le sue apparizioni pubbliche.

Il personaggio interpretato dall’attore nel film di Steno nel 1955 gli porterà non solo un grande successo ma anche la cittadinanza onoraria di Kansas City, consegnatagli personalmente dal presidente degli Stati Uniti Harry Truman. È da quel rientro dall’America e lo sfoggio del famoso saluto che parte questa carrellata unica di saluti all’Alberto Sordi.

Il filmato, a cura dell’Archivio Luce, faceva parte di una videoinstallazione presentata alla Mostra del centenario di Alberto Sordi svolta nella villa dell’attore nel 2020.