Nino Manfredi, un mito

Il 22 marzo del 1921 nasceva Nino Manfredi: teatro, cinema, televisione, ruoli drammatici o comici, eccelleva in tutto

Nino Manfredi nasce il 22 marzo del 1921 in un piccolo paese della Ciociaria; famiglia modesta, di provenienza contadina, con il padre in pubblica sicurezza, si trasferiscono presto a Roma dove, nel 1937, il giovane contrae una gravissima forma di tubercolosi che lo costringerà per diversi mesi in sanatorio, dove comincia a familiarizzare con il mondo dello spettacolo.

Per seguire la volontà della famiglia conseguirà nel 1945 la laurea in legge, pur consapevole che la sua strada sarebbe stata un’altra: contestualmente agli studi di giurisprudenza si iscrisse all’Accademia nazionale d’arte drammatica dove si diplomò nel 1947 e dove conobbe, tra gli altri, Tino Buazzelli e Rossella Falk.

Manfredì lavorò inizialmente in teatro, recitando soprattutto in ruoli drammatici prima e nel varietà dopo.

L’esordio sul grande schermo avvenne invece nel 1949, ma per vederlo recitare in film di successo bisogna aspettare il 1956 quando escono Gli innamorati di Mauro Bolognini e Lo scapolo, di Antonio Pietrangeli, in cui Manfredi lavora accanto ad Alberto Sordi, Sandra Milo ed Abbe Lane. L’anno precedente aveva sposato Erminia Ferrari, alla quale restò legato tutta la vita.

Nino Manfredi nelle foto dell'Archivio

Del 1956 è anche il primo cinegiornale in cui troviamo Nino Manfredi protagonista: interpreta uno sketch nel quale spiega come evitare di dare la mancia ai portieri sotto feste. È un’ulteriore dimostrazione che l’attore è ormai famoso e affermato. Nel 1959 arrivano ulteriori conferme: La Settimana Incom lo riprende mentre si trova in vacanza al mare e, soprattutto, la RAI lo chiama per prendere parte a Canzonissima, dove da vita per la prima volta a uno dei suoi personaggi più famosi, Bastiano di Ceccano, che ritroviamo in una gag mandata in onda, ancora sulla Incom, nel gennaio del 1960.

Sempre nel 1960 viene premiato con il Ciak d’oro per il film L’impiegato. L’anno successivo Manfredi indossa per la prima volta i panni dell’Arma nel film di Carlo Lizzani, Il carabiniere a cavallo. 25 anni più tardi, nel 1986, lo farà nuovamente ne Il tenente dei carabinieri, diretto da Maurizio Ponzi, accanto a Enrico Montesano con il quale presenta il film nel video qui sotto.

Manfredi e Montesano presentano Il tenente dei carabinieri

I Sessanta sono sicuramente gli anni più prolifici per l’attore ciociaro: alla fine del decennio saranno 31 i film interpretati tra i quali ricordiamo A cavallo della tigre di Luigi Comencini, Gli anni ruggenti, di Luigi Zampa, I complessi, Operazione san Gennaro e Vedo nudo di Dino Risi fino a Nell’anno del Signore di Luigi Magni del 1969.

Il decennio successivo segna l’esordio alla regia per Manfredi che nel 1971 dirige e interpreta Per grazia ricevuta, film pluripremiato: miglior opera prima a Cannes, Davidi di Donatello, Nastro d’Argento, Globo d’oro e Grolla d’oro. Nel 1972 con Mariangela Melato è il protagonista di Lo chiameremo Andrea, per la regia di Vittorio De Sica; nel 1974 interpreta due dei suoi film più belli: Pane e cioccolata di Franco Brusati e C’eravamo tanto amati di Ettore Scola che due anni dopo lo dirigerà ancora in Brutti sporchi e cattivi.

Dagli anni Ottanta in poi si diradano gli impegni sul grande schermo: Nanni Loy lo dirige in Café Express e Testa o croce e Luigi Magni in Secondo Ponzio Pilato e In nome del popolo sovrano. Nel 1998 sarà il figlio Luca a firmare la regia di uno dei suoi ultimi lavori, Grazie di tutto; figlio che lo omaggerà nel 2017 con il film TV In arte Nino, nel quale si raccontano i primi anni del padre nel mondo dello spettacolo.

Proprio in televisione l’attore colse gli ultimi successi con serie come Linda e il brigadiere e Le ragioni del cuore, dopo essere stato un grandissimo Geppetto ne Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini.

Terminate le riprese del suo ultimo film, La fine di un mistero, Manfredi fu colpito da un ictus dal quale, pur tra alti e bassi, non si riprese mai più fino alla morte avvenuta a Roma il 4 giugno 2004.