Aldo Fabrizi, una delle facce della romanitàIl 2 aprile del 1990 ci lasciava Aldo Fabrizi, uno dei massimi rappresentanti della romanità nel mondo del cinema 01 Aprile 2020 Timeline Il primo cinegiornale in cui compare Aldo Fabrizi, quello qui a destra, è del 1942: è con il ministro Alessandro Pavolini, con Tito Schipa e con Gabriella Gatti all’inaugurazione della radio del combattente. Nello stesso anno l’attore romano aveva fatto il suo esordio sul grande schermo nel film Avanti c’è posto, per la regia di Mario Bonnard, regista che lo diresse l’anno successivo in Campo dei fiori.Il ruolo per cui in molti iniziano a conoscerlo e a ricordarlo è sicuramente quello di don Pietro Pellegrini in Roma città aperta, di Roberto Rossellini, film presentato a Cannes nel 1946.Fabrizi è già un volto conosciuto: nel 1947 si cimenta nel ruolo di radiocronista della partita Artisti contro giornalisti; nel 1953, come capita a molti suoi colleghi, è seguito mentre, con la famiglia, si reca a votare. Nel 1959, con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi è al festival dell’umorismo di Bordighera. Uno degli ultimi cinegiornali in cui troviamo Fabrizi è del 1980 quando l’attore romano presenta il suo libro Nonno pane. Aldo Fabrizi in alcuni scatti presenti in Archivio Aldo Fabrizi e Lauro Gazzolo impegnati in una scena dello spettacolo La torre di Ugo De Pilato in scena al teatro delle arti a Roma, [1938] Vittorio De Sica, Walter Chiari e Aldo Fabrizi guardano la piantina degli studi della Titanus, 1955 Aldo Fabrizi con Titina De Filippo, 1955 Aldo Fabrizi e Alberto Sordi sul set del film I pappagalli, 1955 Aldo Fabrizi in divisa da poliziotto sul set del film Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, 1956 Aldo Fabrizi ripreso mentre tira la barba finta dell'attore, che interpreta il Mosè in un camerino del Teatro dell'Opera, [1958] Totò e Aldo Fabrizi alla serata delle Maschere d'Argento, 1958 Renata Tebaldi con Aldo Fabrizi, alle loro spalle Mario Del Monaco, durante l'assegnazione della Maschera d'Argento alla Casina delle Rose, 1958 Anna Magnani abbraccia affettuosamente Aldo Fabrizi durante una serata di gala in via Veneto, 1959 Aldo Fabrizi nell'atrio del cinema per la prima del film Davide e Golia, 1959 Maurizio Arena e Aldo Fabrizi ridono insieme ad altri componenti della troupe sul set del film Fra Manisco cerca guai, 1959 Aldo Fabrizi e Silvio Gigli premiano Mirella Levorato eletta Miss Roma, 1959 Peppino De Filippo, Rosanna Schiaffino e Aldo Fabrizi sul set del film Ferdinando I re di Napoli, 1959 Silvana Pampanini abbraccia Aldo Fabrizi durante l'inaugurazione di un ristorante in via Lucullo a Roma, 1960 Aldo Fabrizi sulla spiaggia con Maura Dany e Leonora Ruffo durante il festival dell'umorismo di Bordighera, 1960 Aldo Fabrizi, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello ricevono un premio al festival dell'umorismo di Bordighera, 1960 Silvio Noto, durante una serata nel corso del VII Rallye del cinema, presenta sul palco Aldo Fabrizi che innalza una coppa appena ricevuta, 1960 Aldo Fabrizi e Peppino De Filippo in abiti di scena sul set del film I quattro monaci, 1962 Gino Bramieri e Aldo Fabrizi durante una scena del film Twist, lolite e vitelloni di Marino Girolami, 1962 Anna Magnani parla al microfono sotto lo sguardo di Aldo Fabrizi in occasione dello spettacolo Pulcinella, [1962] Aldo Fabrizi bacia sulla guancia Anna Magnani in occasione dello spettacolo Pulcinella, [1962] Enrico Montesano e Aldo Fabrizi in scena al Teatro Sistina di Roma in Rugantino, 1979 Ma ovviamente è soprattutto il Fabrizi attore protagonista dei cinegiornali: nel 1949 è nel film di Pietro Francisci Antonio da Padova; l’anno successivo Blasetti lo vuole sul set di Prima comunione, che gli vale il nastro d’argento come miglior attore protagonista. Si apre un decennio ricchissimo di lavoro per l’attore romano che sarà sul set di una quarantina di pellicole: da Papà diventa mamma, di cui firma anche la regia a Cinque poveri in automobile, di Mario Mattoli; da I pappagalli di Bruno Paolinelli a Accadde al penitenziario di Giorgio Bianchi fino al 1959 che lo vede protagonista de I tartassati di Steno e Ferdinando I re di Napoli di Gianni Franciolini.Negli anni Sessanta gli impegni si diradano: Mattoli lo dirige in Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi, Armando William Tamburella in Fra Manisco cerca guai…, Bragaglia ne I quattro monaci; gli anni Settanta lo vedono protagonista di un celebre carosello pubblicitario nel quale interpreta il doppio ruolo di marito e moglie e, soprattutto, del film di Ettore Scola C’eravamo tanto amati in cui interpreta il papà di Giovanna Ralli nonché suocero di Vittorio Gassman e per il quale tornerà a vincere il nastro d’argento questa volta come migliore attore non protagonista.Nel 1988 il cinema italiano lo omaggia con il David di Donatello alla carriera.A teatro Aldo Fabrizi interpretò diversi ruoli, ma quello per cui è più famoso è certamente quello di Mastro Titta nella commedia di Garinei e Giovannini Rugantino, che lo vide in scena con diversi co-protagonisti dagli anni Sessanta ai Settanta. 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