Anni interessanti. La rassegna cinematografica. Io la conoscevo bene
I Film della rassegna
- Io la conoscevo bene, martedì 31 maggio 17.00-19.00
- Il medico della mutua, martedì 14 giugno 17.00-19.00
- Boccaccio 70, martedì 5 luglio 16.00-19.30
- L’udienza, martedì 19 luglio 17.00-19.00
- Prima della rivoluzione, martedì 30 agosto 17.00-19.00
- Le mani sulla città, martedì 6 settembre 17.00-19.00
- Il posto, martedì 13 settembre 17.00-19.00
- Mamma Roma, martedì 27 settembre 17.00-19.00
- I mostri, martedì 4 ottobre 17.00-19.00
- I complessi, martedì 11 ottobre 17.00-19.00
Il primo film della rassegna, per il quale ringraziamo la Titanus, è Io la conoscevo bene, di Antonio Pietrangeli interpretato, tra gli altri, da Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Mario Adorf. Il film, uscito nel 1965, vinse tre Nastri d'argento l'anno successivo: miglior regista, migliore sceneggiatura a Ettore Scola, Antonio Pietrangeli e Ruggero Maccari e miglior attore non protagonista a Tognazzi.
Conferenza stampa in occasione del restauro della pellicola del film “Io la conoscevo bene” nel 1999. Partecipano il figlio del regista Paolo, Stefania Sandrelli, Ettore Scola, Giuseppe Rotunno, Giuseppe Tornatore, Turi Vasile ed Enrico Lucherini. Intervista al direttore della fotografia Armando Nannuzzi e all’attrice Stefania Sandrelli.
Tanti ritratti dell’Italia, tante storie di italiani: che dal grande schermo dialogano con il percorso visuale della mostra “Anni interessanti”.
Nell'ambito della mostra Anni interessanti, che si tiene presso il Museo di Roma in Trastevere fino al 16 ottobre del 2022, è stata organizzata una rassega cinematografica.
I nostri “anni interessanti”, 1960-75, sono un periodo d’oro del cinema italiano, che ha assimilato in pieno la lezione del Neorealismo, dialoga con la Nouvelle Vague del cinema francese, ha conosciuto Hollywood e l’ha anche ospitata sulle rive del Tevere. Forte di un grande consenso popolare (oltre 500 milioni di biglietti cinematografici venduti in ciascuno dei 15 anni qui considerati) e di una ricca filiera creativa (registi, sceneggiatori, attori, musicisti, scenografi, montatori, costumisti, doppiatori), interpreta magistralmente il quindicennio alternando la commedia, sempre agrodolce, alla denuncia dei ritardi, delle piaghe, dei misteri italiani.