Enzo Tortora, un galantuomo

Colpito da un tumore e prostrato da un'assurda vicenda giudiziaria, il 18 maggio 1988 muore Enzo Tortora

Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai … Un’altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi”. (Enzo Tortora 20 febbraio 1987)

Quando nel 1977 Enzo Tortora arriva alla conduzione di Portobello, una trasmissione che rivoluzionerà la storia della televisione in Italia, è già da oltre 20 anni un personaggio di successo, come testimoniano i molti servizi, sia audiovisivi che fotografici, che possiamo trovare nell’archivio e il fatto che ha condotto La Domenica sportiva, una delle più importanti trasmissioni televisive allora in programma.

Nel 1983, all’apice del successo, il presentatore genovese viene arrestato con l’accusa, rivelatasi in seguito totalmente infondata, di associazione camorristica e traffico di droga. Gli ultimi cinque anni della sua vita li trascorse combattendo privatamente e pubblicamente per dimostrare la sua innocenza. Innocenza che gli venne riconosciuta nel settembre del 1986 quando la Corte d’Appello di Napoli, rovesciando la sentenza di primo grado, lo assolse con formula piena da ogni accusa. Ammalatosi di tumore e provato nel fisico e nella psiche Tortora morì due anni più tardi.