Enzo Tortora, l’uomo che con Portobello cambiò la storia della televisione

Il 30 novembre 1928 nasce Enzo Tortora. Con Portobello cambiò la storia della televisione italiana

Quando nel 1977 Enzo Tortora arriva alla conduzione di Portobello, una trasmissione che rivoluzionerà la storia della televisione in Italia, è già da oltre 20 anni un personaggio di successo, come testimoniano anche i molti servizi, sia audiovisivi che fotografici, presenti nel nostro Archivio. Nel 1958 la Incom lo chiama, insieme ad altri artisti, a fare gli auguri di Natale agli italiani. Presenta diversi festival canori partendo da quello di Velletri per arrivare al festival per antonomasia, quello di Sanremo, condotto nel 1959 insieme ad Adriana Serra.

È il padrino di sfilate di moda e pubblicizza il il primo caffè liofilizzato.

Nel 1983 è all’apice del successo: Portobello macina record di ascolti da sei anni. Il 17 giugno di quell’anno, con un’operazione molto spettacolare, il presentatore genovese viene arrestato con l’accusa di associazione camorristica e traffico di droga. Inizierà per lui una lunga odissea giudiziaria che si concluderà nel settembre del 1986 quando la Corte d’Appello di Napoli, rovesciando la sentenza di primo grado, lo assolse con formula piena da ogni accusa.

Enzo Tortora dai primi successi televisivi al processo che lo vide ingiustamente imputato

Dunque, dove eravamo rimasti?” Esordisce così Enzo Tortora, quando il 20 febbrario 1987, quasi quattro anni dopo l’arresto, torna a condurre Portobello. E prosegue: “Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai … Un’altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi”.

In queste parole possiamo trovare la serietà e la compostezza di un uomo già minato dal tumore che lo ucciderà soltanto quindici mesi più tardi. E capiamo come gli ultimi anni lo abbiano cambiato profondamente: Tortora militerà nel Partito Radicale, di cui sarà presidente ed europarlamentare, facendo della lotta contro la giustizia ingiusta, il centro delle sue battaglie, anche per conto di chi parlare non può.