La televisione entra nelle case degli italiani

Il 3 gennaio del 1954 anche in Italia arriva la televisione

La RAI inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive“. Con queste parole Fulvia Colombo il 3 gennaio del 1954 annuncia un evento destinato a cambiare radicalmente il costume e le abitudini degli italiani.

In un paese ancora prevalentemente analfabeta la televisione contribuirà molto al progresso anche culturale del paese: “La TV arriva in Italia ad unificare i mille dialetti in una lingua sola, anche se non brilla per purezza” come dice Giovanni Di Capua, autore del testo del documentario di apertura, Mass media, prodotto dall’Istituto Luce nel 1987 e diretto da Giovanni Messina. “C’era un tempo in cui programmi bloccavano la vita associata, la stessa politica, mettevano in crisi il cinema. I telequiz di Mike Bongiorno, Il Musichiere di Mario Riva, restano documenti di costume di un’Italia che avvertiva il bisogno di trovarsi unita, di sentirsi partecipe di un grande gioco nazionale che superasse definitivamente i drammi della guerra e del dopoguerra“.

Aba Cercato, Anna Maria Gambineri, Nicoletta Orsomando, Maria Giovanna Elmi, Roberta Giusti sono solo alcune delle presentatrici dei programmi televisivi, le signorine buonasera come verranno soprannominate, che diventeranno presto volti famigliari per gli italiani.

Alla RAI si fa cultura: la stagione lirica del 1955 è inaugurata da Maria Callas. E poi i grandi sceneggiati come I Buddenbrook del 1971 o Pinocchio del 1972.

Nel 1961 nasce il secondo canale mentre del 1976 è la prima riforma strutturale che, tra le altre cose, darà l’avvio alla nascita della terza rete nazionale.

Con gli anni Ottanta nascono le televisioni private, la RAI perderà il monopolio e nulla sarà più come prima.