L’anno della Costituzione

Approvata il 22 dicembre e promulgata il 27 del 1947 da Enrico De Nicola, il 1° gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione Italiana

Al momento di abdicare forse Vittorio Emanuele III era davvero convinto che avrebbe potuto salvare la Monarchia e farla prevalere nell’imminente referendum istituzionale. Le cose andarono diversamente e la Repubblica uscì vincente ma con uno scarto non amplissimo di voti. Pur compromessa con il fascismo, corresponsabile della dissennata scelta di lanciare il paese nel secondo conflitto mondiale, casa Savoia portò dalla sua parte 10.719.284 di italiani contro i 12.717.923 che votarono per l’opzione repubblicana.

Contestualmente al referendum gli italiani furono chiamati ad eleggere i membri dell’Assemblea Costituente che avrebbe disegnato la nuova struttura dello stato: la DC ottenne il 37,2%; il PSIUP il 20,7%; il PCI il 18,7%; l’Unione Democratica Nazionale 6,5%; il Fronte Uomo Qualunque 5,4%; il PRI 4,1%; il Blocco nazionale delle libertà 2,9% e Partito d’Azione il 1,3%. Nel corso dei due anni e mezzo che portarono all’approvazione della nuova Costituzione cambiarono molte cose si a livello internazionale che nel nostro paese.

La guerra fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica ebbe ripercussioni sull’intera Europa. Ad Est si imposero regimi comunisti ad Ovest si assistette alla rottura delle coalizioni che avevano combattuto e vinto il fascismo.

In Italia il governo retto da democristiani, socialisti e comunisti fu sostituito da esecutivi imperniati sul partito di De Gasperi con l’appoggio di forze minori come PRI e PSDI, nato nel gennaio del 1947 da una scissione del PSIUP.

Ciò nonostante i lavori nell’Assemblea Costituente proseguirono senza troppi scossoni e alla fine il testo venne approvato da un’ampia maggioranza tale da non rendere necessario il referendum confermativo.

Promulgata il 27 dicembre 1947 la Costituzione repubblicana entrò ufficialmente in vigore il 1° gennaio 1948.

Iniziava un nuovo capitolo nella storia del nostro paese. Le due tappe immediatamente successive furono la convocazione delle elezioni per eleggere il primo parlamento della Repubblica e, dopo il voto del 18 aprile 1948, l’elezione di Luigi Einaudi alla presidenza della Repubblica avvenuta l’11 maggio dello stesso anno.