Viva la RepubblicaIl 2 giugno del 1946 gli italiani scelgono: lo stato sarà repubblicano. I Savoia lasciano il paese 02 Giugno 2021 Timeline 75 anni fa, il 2 giugno del 1946, l’Italia è chiamata a scegliere se confermare la Monarchia o darsi, con la Repubblica, una nuova forma istituzionale. Vittorio Emanule III, conscio probabilmente che la sua figura fosse ormai troppo compromessa a causa dell’appoggio dato al regime fascista, di cui l’Italia si era liberata il 25 aprile del 1945, meno di un mese prima, il 9 maggio, aveva abdicato lasciando la corona al figlio Umberto II. La mossa, forse tardiva, permise comunque ai Savoia di raccogliere molti più voti di quello che era lecito aspettarsi: nonostante l’accondiscendenza verso il fascismo dalla marcia su Roma, quando diede via libera a Mussolini, all’entrata in guerra, passando per l’avventura coloniale e la firma apposta sul decreto che introduceva le leggi razziali, fino ad arrivare all’8 settembre e all’ignominiosa fuga verso Brindisi, lasciando il paese alla mercé dei nazisti, nonostante tutto questo, la Monarchia ottenne 10.719.284 a fronte dei 12.717.923 della Repubblica. La geografia del voto testimoniava di un paese spaccato a metà con il nord massicciamente repubblicano e il sud vistosamente monarchico. Dal Re che rende omaggio alla bandiera alle parate del 2 giugno per la Festa delle Repubblica Vittorio Emanuele, su un palco allestito in piazza Vittorio a Torino, consegna una ricompensa al valore alla bandiera di un reggimento della Divisione Tridentina, 1942 De Nicola, seguito da Terracini e circondato da varie personalità, partecipa alle celebrazioni per l'annuale della Repubblica, 1947 Reparto di alpini sciatori schierato in via di San Gregorio per la festa della Repubblica, 1951 Il presidente Einaudi e il ministro Pacciardi ripresi in piedi, a bordo di un'automobile cabriolet, nei pressi della tribuna autorità in via dei Fori Imperiali, 1951 Sfilata di truppe lungo via dei Fori Imperiali, davanti alla tribuna delle autorità, per la Festa della Repubblica, 1951 Sfilata di carri armati davanti alla tribuna delle autorità, in via dei Fori Imperiali, durante la parata militare del 2 giugno, 1951 Militare, con apparecchiatura radio, dall'alto del Colosseo controlla lo svolgersi della parata del 2 giugno, 1954 Militare, con apparecchiatura radio, dall'alto del Colosseo controlla lo svolgersi della parata, 1954 Einaudi seduto ad un tavolo durante il ricevimento per la festa della Repubblicacon Togliatti e De Nicola, 1954 Aerei sorvolano la parata del 2 giugno in occasione del decimo anniversario della Repubblica, 1956 Vittorio Emanuele, su un palco allestito in piazza Vittorio a Torino, consegna una ricompensa al valore alla bandiera di un reggimento della Divisione Tridentina, 1942 De Nicola, seguito da Terracini e circondato da varie personalità, partecipa alle celebrazioni per l'annuale della Repubblica, 1947 Reparto di alpini sciatori schierato in via di San Gregorio per la festa della Repubblica, 1951 Il presidente Einaudi e il ministro Pacciardi ripresi in piedi, a bordo di un'automobile cabriolet, nei pressi della tribuna autorità in via dei Fori Imperiali, 1951 Sfilata di truppe lungo via dei Fori Imperiali, davanti alla tribuna delle autorità, per la Festa della Repubblica, 1951 Sfilata di carri armati davanti alla tribuna delle autorità, in via dei Fori Imperiali, durante la parata militare del 2 giugno, 1951 Militare, con apparecchiatura radio, dall'alto del Colosseo controlla lo svolgersi della parata del 2 giugno, 1954 Militare, con apparecchiatura radio, dall'alto del Colosseo controlla lo svolgersi della parata, 1954 Einaudi seduto ad un tavolo durante il ricevimento per la festa della Repubblicacon Togliatti e De Nicola, 1954 Aerei sorvolano la parata del 2 giugno in occasione del decimo anniversario della Repubblica, 1956 Il 2 giugno è importante anche per altri due motivi: fu eletta l’Assemblea Costituente che in un anno e mezzo di lavori redisse la Costituzione repubblicana che da allora regola la vita del paese: la DC ottenne il 37,2%; il PSIUP il 20,7%; il PCI il 18,7%; l’Unione Democratica Nazionale 6,5%; il Fronte Uomo Qualunque 5,4%; il PRI 4,1%; il Blocco nazionale delle libertà 2,9% e Partito d’Azione il 1,3%.L’altro motivo, forse quello che maggiormente caratterizzò questo evento, fu che per la prima volta, in tutto il paese, si recarono a votare le donne. C’era stato un precedente, qualche mese prima, in alcune elezioni locali, ma solo il 2 giugno del 1946, le donne dell’intero paese si sentirono protagoniste, cittadine e non più suddite.Un progetto di qualche anno fa, Senza rossetto, ha raccolto le testimonianze di alcune di queste donne: ne esce un ritratto emozionante ed interessante di quei giorni.Ottenuti i riconoscimenti politici, ci vorranno ancora anni di lotte per vedere la prima donna ministro della Repubblica, Tina Anselmi che fu, dal 1976 al 1979, ministro del lavoro prima e della sanità dopo e per assistere all’elezione di una donna, Nilde Iotti, alla presidenza della Camera. Solo nel 2018 alla presidenza del Senato è stata eletta una donna, Maria Elisabetta Alberti Casellati. E ancora moltissimi passi sono da fare per arrivare ad una vera parità di genere.Vai alla timelineDall'ArchivioUn 'altra giornata ricca di impegni per il Re durante la sua visita in Cirenaica, 1933Dall'abdicazione di Vittorio Emanuele III alla successione di Umberto II, 1946Le elezioni per il referendum istituzionale e per la costituente, 1946Italia. Elezioni amministrative: il voto delle donne, 1946Dalla reteSenza RossettoAssemblea Costituente nelle carte dell'Archivio Storico della Camera. Il ReferendumI presidenti della Repubblica nell’ArchivioEnrico De Nicola (1948)Luigi Einaudi (1948-1955)Giovanni Gronchi (1955-1962)Antonio Segni (1962-1964)Giuseppe Saragat (1964-1971)Giovanni Leone (1971-1978)Sandro Pertini (1978.1985)Francesco Cossiga (1985-1992)Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999)Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006)Giorgio Napolitano (2006-2015)Sergio Mattarella (2015-)
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