Viva la Repubblica
75 anni fa, il 2 giugno del 1946, l'Italia è chiamata a scegliere se confermare la Monarchia o darsi, con la Repubblica, una nuova forma istituzionale. Vittorio Emanule III, conscio probabilmente che la sua figura fosse ormai troppo compromessa a causa dell'appoggio dato al regime fascista, di cui l'Italia si era liberata il 25 aprile del 1945, meno di un mese prima, il 9 maggio, aveva abdicato lasciando la corona al figlio Umberto II. La mossa, forse tardiva, permise comunque ai Savoia di raccogliere molti più voti di quello che era lecito aspettarsi: nonostante l'accondiscendenza verso il fascismo dalla marcia su Roma, quando diede via libera a Mussolini, all'entrata in guerra, passando per l'avventura coloniale e la firma apposta sul decreto che introduceva le leggi razziali, fino ad arrivare all'8 settembre e all'ignomignosa fuga verso Brindisi, lasciando il paese alla mercé dei nazisti, nonostante tutto questo, la Monarchia ottenne 10.719.284 a fronte dei 12.717.923 della Repubblica. La geografia del voto testimoniava di un paese spaccato a metà con il nord massicciamente repubblicano e il sud vistosamente monarchico.
Dal Re che rende omaggio alla bandiera alle parate del 2 giugno per la Festa delle Repubblica
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![Vittorio Emanuele, su un palco allestito in piazza Vittorio a Torino, consegna una ricompensa al valore alla bandiera di un reggimento della Divisione Tridentina, 1942](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/A00141871.jpg)
![De Nicola, seguito da Terracini e circondato da varie personalità, partecipa alle celebrazioni per l'annuale della Repubblica, 1947](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/A00173033.jpg)
![Reparto di alpini sciatori schierato in via di San Gregorio per la festa della Repubblica, 1951](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/A00175551.jpg)
![Il presidente Einaudi e il ministro Pacciardi ripresi in piedi, a bordo di un'automobile cabriolet, nei pressi della tribuna autorità in via dei Fori Imperiali, 1951](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/A00175556.jpg)
![Sfilata di truppe lungo via dei Fori Imperiali, davanti alla tribuna delle autorità, per la Festa della Repubblica, 1951](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/A00175563.jpg)
![Sfilata di carri armati davanti alla tribuna delle autorità, in via dei Fori Imperiali, durante la parata militare del 2 giugno, 1951](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/A00175572.jpg)
![Militare, con apparecchiatura radio, dall'alto del Colosseo controlla lo svolgersi della parata del 2 giugno, 1954](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/FV00010178.jpg)
![Militare, con apparecchiatura radio, dall'alto del Colosseo controlla lo svolgersi della parata, 1954](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/FV00010236.jpg)
![Einaudi seduto ad un tavolo durante il ricevimento per la festa della Repubblicacon Togliatti e De Nicola, 1954](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/FV00010386a.jpg)
![Aerei sorvolano la parata del 2 giugno in occasione del decimo anniversario della Repubblica, 1956](http://www.archivioluce.com/wp-content/uploads/2018/05/FV00031725a.jpg)
Il 2 giugno è importante anche per altri due motivi: fu eletta l'Assemblea Costituente che in un anno e mezzo di lavori redisse la Costituzione repubblicana che da allora regola la vita del paese: la DC ottenne il 37,2%; il PSIUP il 20,7%; il PCI il 18,7%; l’Unione Democratica Nazionale 6,5%; il Fronte Uomo Qualunque 5,4%; il PRI 4,1%; il Blocco nazionale delle libertà 2,9% e Partito d’Azione il 1,3%.
L'altro motivo, forse quello che maggiormente caratterizzò questo evento, fu che per la prima volta, in tutto il paese, si recarono a votare le donne. C'era stato un precedente, qualche mese prima, in alcune elezioni locali, ma solo il 2 giugno del 1946, le donne dell'intero paese si sentirono protagoniste, cittadine e non più suddite.
Un progetto di qualche anno fa, Senza rossetto, ha raccolto le testimonianze di alcune di queste donne: ne esce un ritratto emozionante ed interessante di quei giorni.
Ottenuti i riconoscimenti politici, ci vorranno ancora anni di lotte per vedere la prima donna ministro della Repubblica, Tina Anselmi che fu, dal 1976 al 1979, ministro del lavoro prima e della sanità dopo e per assistere all'elezione di una donna, Nilde Iotti, alla presidenza della Camera. Solo nel 2018 alla presidenza del Senato è stata eletta una donna, Maria Elisabetta Alberti Casellati. E ancora moltissimi passi sono da fare per arrivare ad una vera parità di genere.