Enrico De Nicola, il primo presidente
In una delle prime foto presenti in archivio in cui vediamo Enrico De Nicola, sta uscendo da Montecitorio al fianco di Vittorio Emanuele III. De Nicola allora era Presidente della Camera, carica che ricoprirà dal 1920 al 1924. Difficilmente l'avvocato napoletano poteva immaginare in quel momento che poco più di vent'anni dopo proprio lui, di sicura fede monarchica, sarebbe diventato il primo Presidente della Repubblica italiana.
Deputato del Regno dal 1919 al 1924 quando, pur rieletto nel listone fascista, si rifiutò di prestare giuramento e la sua elezione venne dichiarata nulla. Da quel momento si dedicò esclusivamente all'attività forense, nonostate nel 1929 fosse nominato Senatore.
Per tutti questi motivi De Nicola apparve ai Costituenti la figura più idonea per gestire il delicato periodo di transizione che si era aperto dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946.
Accettando l'incarico pronunciò, tra le altre, queste parole: "La Costituzione della Repubblica italiana – che mi auguro sia approvata dall'Assemblea, col più largo suffragio, entro il termine ordinario preveduto dalla legge – sarà certamente degna delle nostre gloriose tradizioni giuridiche, assicurerà alle generazioni future un regime di sana e forte democrazia, nel quale i diritti dei cittadini e i poteri dello Stato siano egualmente garantiti, trarrà dal passato salutari insegnamenti, consacrerà per i rapporti economico-sociali i principi fondamentali, che la legislazione ordinaria – attribuendo al lavoro il posto che gli spetta nella produzione e nella distribuzione della ricchezza nazionale – dovrà in seguito svolgere e disciplinare" ... "Dobbiamo avere la coscienza dell'unica forza di cui disponiamo: della nostra infrangibile unione. Con essa potremo superare le gigantesche difficoltà che s'ergono dinnanzi a noi; senza di essa precipiteremo nell'abisso per non risollevarci mai più".
Enrico De Nicola dagli anni Venti agli anni Cinquanta al centro della vita politica italiana
Dopo l'elezione la Incom lo omaggia con un breve servizio in cui si racconta di una visita a Benedetto Croce, della gioia dei colleghi dell'avvocatura di Napoli e si mette in risalto la sobrietà dell'uomo.
De Nicola, proprio allo scopo di rafforzare l'unità del paese, in questi anni viaggerà molto: lo troviamo a Messina, Taranto, Venezia, Milano, Torino, Assisi e Palermo: una sorta di giro d'Italia tra agosto e ottobre del 1946, quasi a ribadire che lo Stato c'è e insieme, tutti quanti, politici e cittadini, sapranno ridare un futuro al paese.
Il 2 giugno del 1947 il Capo dello Stato presenzierà alla prima festa della Repubblica e il 27 dicembre di quello stesso anno, insieme al presidente del Consiglio De Gasperi e a quello dell'Assemblea Costituente Terracini, firmerà la Costituzione della Repubblica Italiana.
Dopo l'elezione di Luigi Einaudi a Presidente, De Nicola non farà mancare il suo apporto al paese: sarà presidente del Senato dal 1951 al 1952 e primo presidente della Corte Costituzionale dal 1956 al 1957.
Enrico De Nicola morirà a Torre Greco il 1° ottobre del 1959.