Nanni Loy, tra cinema, televisione, impegno politico e candid camera

Cento anni fa, il 23 ottobre del 1925, nasceva a Cagliari il regista di film successo e che con Specchio segreto portò una ventata di novità nella televisione italiana

Subentrare a un mostro sacro del cinema italiano come Mario Monicelli e farlo dopo che i primi due film della serie Amici miei erano stati altrettanti successi è una sfida non facile da accettare. Nanni Loy lo ha fatto girando il terzo episodio e racconta: “Capita spesso che si faccia la regia di un soggetto concepito da altri, non è la prima volta. Io ho letto qui un racconto di Benvenuti, De Bernardi e Pinelli, molto interessante, molto significativo, Amici miei numero tre, e ho accettato di farlo“. E molto schiettamente aggiunge che l’idea di girare questo film è nata per ragioni industriali: “Siccome i primi due film sono andati molto bene i produttori hanno pensato di farne un terzo“.

Parlando più specificatamente del film Nanni Loy sostiene che è rimasto intatto lo spirito goliardico perché “È un modo di vivere basato sullo scherzo, sul divertimento, sulla beffa, sul cercare di movimentare, di rompere la monotonia della vita con questi scherzi. È una vecchia tradizione italiana, vecchia tradizione di tutti, di movimentare l’esistenza col paradosso, con l’ironia, con l’umorismo, con lo scherzo“.

In conclusione il regista dice che i produttori hanno avuto delle incertezze sul titolo da dare al film tra Amici miei ultimo atto e Amici miei atto terzo. Infine “hanno deciso per atto terzo evidentemente nella speranza di continuare questa serie, all’infinito probabilmente“.

A distanza di quarant’anni possiamo invece dire che si trattò realmente dell’ultimo atto di una serie di film di grande successo.

Nanni Loy a colori negli anni Novanta tra set e impegno politico

Nanni Loy nasce a Cagliari il 23 ottobre del 1925. Regista, sceneggiatore, autore televisivo. Esordisce alla regia nel 1959 dirigendo Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Renato Salvatori e Claudia Cardinale ne L’audace colpo dei soliti ignoti.

Tra i suoi film ricordiamo Le quattro giornate di Napoli, Detenuto in attesa di giudizio, Signore e signori buonanotte, Café Express, Mi manda Picone, Scugnizzi e Pacco, doppio pacco e controppaccotto, la sua ultima regia per il cinema datata 1993.

Specchio segreto, portato in RAI nel 1964 resta probabilmente la sua produzione di maggior successo: il regista girava per la città riprendendo in segreto persone di passaggio cui poneva domande assolutamente improbabili.

È stato candidato all’Oscar per Le quattro giornate di Napoli, che gli valse due Nastri d’argento.

Le fotografie della galleria e quelle a corredo di questo articolo non sono ancora presenti nel portale dell’Archivio. Risalgono tutte agli anni Novanta e provengono da fondi in corso di lavorazione grazie ai contributi del PNRR.