Monica Vitti, la più poliedrica tra le attrici italiane
L'8 marzo del 2018 Cinecittà Luce decise di rendere omaggio a Monica Vitti inaugurando, proprio nel giorno della festa della donna, una grande mostra, La dolce Vitti, presso il teatro dei Dioscuri. La mostra doveva concludersi il 10 giugno ma vista la grande ripsosta del pubblico, fu prorogata al 9 settembre e dal successivo 15 novembre al 15 febbraio 2019, grazie anche alla collaborazione con il Centro Italiano di Cultura a Los Angeles, fu allestita in California.
La mostra ripercorreva la carriera dell'attrice attraverso un percorso multimediale che abbracciava il Teatro, il Doppiaggio, Michelangelo Antonioni, il Cinema Comico e l’evoluzione della Vitti in ‘autrice’, la TV; furono anche proiettati alcuni dei suoi più grandi successi, anche essi molto seguiti, tra i quali ricordiamo: Dramma della Gelosia, Teresa la ladra e Flirt.
La galleria qui sotto si compone di 22 fotografie, tratte dall'Archivio fotografico del Luce: quelle degli anni Sessanta sono presenti nel portale mentre le seguenti non sono ancora state pubblicate e rappresentano una parte dei fondi ancora in lavorazione.
Monica Vitti nell'Archivio fotografico Luce






















Accanto alle fotografie ci sono i servizi dei cinegiornali. I primi risalgono al 1962, con la consegna dei Nastri d'Argento. Anche l'ultimo cinegiornale, del 1982, vede l'attrice romana che riceve un premio, i Biglietti d'oro. In mezzo i film, come La notte o L'eclissi, entrambi di Michelangelo Antonioni, che per molto tempo fu suo compagno anche nella vita, come testimoniano anche i numerosi servizi che li vedono insieme.
I premi, numerosi, ricevuti dalla Vitti come i David di Donatello del 1963 per Le quattro verità, del 1969 per La ragazza con la pistola e del 1974 per Polvere di stelle.
Gli avvenimenti mondani: la pesca delle trote nel lago di Gressoney con altri colleghi tra i quali Alberto Sordi e Ugo Tognazzi; le corse dei cavalli a Capannelle e il concerto di Fred Bongusto.
Non mancano i festival più importanti: la Vitti è a Venezia nel 1965 e a Cannes l'anno successivo.
L'ultima segnalazione è per un cinegiornale del 1977 nel quale, con toni a tratti sarcastici, si contrappone la vita spensierata dei protagonisti del cinema con la dura realtà con cui devono fare i conti i cittadini comuni.