Pier Paolo Pasolini, un intellettuale completo

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 4 Marzo 2024

In questa intervista Pier Paolo Pasolini, "il populista Pasolini, poeta del sottoproletariato e delle borgate romane", in viaggio verso Israele alla ricerca dell'ambientazione del suo Vangelo secondo Matteo, parla di quelle che sono le sue intenzioni: "girare la più straordinaria storia che sia mai stata scritta ... una storia che senza concedere niente [al pubblico] da' tutto ... Preferirò cercare gli attori tra la gente della strada, ma strada in un senso metaforico, anche nelle università, anche in un convento, dovunque trovo una faccia che mi sembra utile la prenderò, però non mi precludo nemmeno la strada dello scegliere degli attori di professione". In effetti attori professionisti ne scelse pochi per il film, nel quale trovarono invece posto, insieme alla madre dello scrittore, diversi suoi colleghi: da Francesco Leonetti a Natalia Ginzburg, da Enzo Siciliano ad Alfonso Gatto.

Il sopralluogo in Palestina non convinse il regista che girò poi il film nel Sud Italia e tra i sassi di Matera.

Pier Paolo Pasolini tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta nell’Archivio Luce

Pasolini in posa in una stanza di casa, 1957
Pasolini posa nella sua casa seduto alla scrivania ingombra di fogli, 1957
Pier Paolo Pasolini con Antonella Lualdi, Franco Interlenghi ed Elsa Martinelli alla prima del film La notte brava, 1959
Pier Paolo Pasolini e Antonella Lualdi seduti ad una tavola mentre brindano in occasione della prima del film La notte brava, 1959
Pier Paolo Pasolini con Luchino Visconti e dietro Carlo Levi, durante un dibattito sulla censura che ha colpito il film Rocco e i suoi fratelli, 1960
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Il produttore Alfredo Bini con Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini al dibattito sul film Accattone, 1961
Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini durante un dibattito sul film Accattone, 1961
Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Franco e Sergio Citti in occasione del dibattito sul film Accattone, 1961
Pier Paolo Pasolini e Maria Bellonci durante la serata per la votazione prepatoria del Premio Strega, 1961
Pier Paolo Pasolini tra Laura Betti e Anna Magnani mentre brindano in occasione della prima del film Mamma Roma, 1962
Pier Paolo Pasolini e Renato Guttuso alla Galleria La Nuova Pesa di Roma in occasione di una personale del pittore siciliano, 1962
Pier Paolo Pasolini con la madre Susanna Colussi alla prima del film Una vita violenta, 1962
Pier Paolo Pasolini e Anna Magnani sul set del film Mamma Roma, 1962
Pietro Nenni e Pier Paolo Pasolini nella hall del cinema Quattro Fontane in occasione della prima del film Una vita violenta, 1962
Pier Paolo Pasolini al seggio in occasione delle elezioni amministrative, 1962
Pier Paolo Pasolini e Bernardo Bertolucci alla presentazione di un libro di poesie dello scrittore friulano, 1962
Pier Paolo Pasolini durante un dibattito sul film Mamma Roma, 1962
Pier Paolo Pasolini intervista Camilla Cederna, Adele Cambria e Oriana Fallaci durante il Festival del cinema di Venezia, 1963
Pier Paolo Pasolini durante la lavorazione in sala montaggio per il film La Rabbia, 1963
Pier Paolo Pasolini intervista Antonella Lualdi in occasione del Festival del Cinema di Venezia, 1963
Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante alla Libreria Einaudi in occasione della presentazione del libro di Giorgio Bassani Dietro la porta, 1964
Pier Paolo Pasolini in azione durante una partita di calcio tra cantanti e attori, 1974
Pier Paolo Pasolini e Nino Benvenuti durante una partita di calcio tra cantanti e attori, 1974
Pier Paolo Pasolini tra Moira Orfei e Franco Citti al termine di una partita di calcio tra cantanti e attori, 1974
Giuseppe Pelosi, accusato dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini, durante il suo arrivo in tribunale, 1976
Giuseppe Pelosi, accusato dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini, arriva sorridente in tribunale, 1976
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La galleria qui sopra ci mostra Pasolini tra gli anni cinquanta e i settanta. Oggi si direbbe che lo scrittore era molto glamour: lo fotografano un po' ovunque: durante i dibattiti, le prime, mentre si reca a votare, mentre gioca a pallone.

I cinegiornali ce lo mostrano in occasione dell'uscita dei suoi libri, sul set mentre gira i suoi film e nei vari guai che spesso lo scrittore ha con l'autorità giudiziaria, compresa un'accusa, piuttosto surreale, di tentata rapina mossagli da un dipendente di una pompa di benzina.

"In tutta la mia vita non ho mai esercitato un atto di violenza, né fisica, né morale. Non perché io sia fanaticamente per la non-violenza […] Non ho mai esercitato nella mia vita alcuna violenza, né fisica né morale, semplicemente perché mi sono affidato alla mia natura, cioè alla mia cultura". Così si raccontava Pier Paolo Pasolini sul finire del 1974. Un anno dopo, la mattina del due novembre 1975, all’Idroscalo di Ostia, alle porte di Roma, viene rinvenuto il suo cadavere martoriato. Ad ucciderlo è stato Pino Pelosi, arrestato la notte stessa: diciassette anni, ragazzo di borgata, proprio uno di quelli che Pasolini aveva descritto nei suoi romanzi. Forse gli somiglia troppo a quei ragazzi, fino a far sembrare un brutale omicidio la nemesi storica di una vita. Come scriverà Alberto Moravia: "La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile".

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