Pietro Nenni, il padre del socialismo italiano

Il primo dell'anno del 1980 ci lasciava Pietro Nenni, tra i protagonisti principali della storia dell'Italia repubblicana

Gli anni Ottanta, quelli che segneranno i maggiori successi del Partito Socialista Italiano e anche il suo profondo cambiamento, si aprono, quasi metaforicamente, con la scomparsa del padre storico del partito: il 1 gennaio del 1980 muore infatti a Roma, quasi novantenne, Pietro Nenni.

Dall’ancor giovane Craxi al sempre giovane Nenni“. Sono queste le parole del Sette G del luglio 1977, uno degli ultimi in cui compare Pietro Nenni, che segnano il cambio di generazione nel PSI.

La prima volta in cui invece troviamo Pietro Nenni è nel 1945 in un Giornale Nuova Luce dove si racconta di una riunione al liceo Visconti, in un’Italia da poco liberatasi dal giogo fascista, del consiglio nazionale del PSIUP. Nenni ha 54 anni e già una lunga storia politica alle spalle, storia della quale i giornali Luce non hanno raccontato nulla; nulla dell’arresto nel 1911 insieme a Benito Mussolini, per essersi entrambi opposti alla guerra in Libia; nulla degli anni dell’esilio e ancora nulla della sua partecipazione alla guerra di Spagna nelle file dei repubblicani.

Pietro Nenni nella storia dell’Italia repubblicana

Dal 1946 invece Nenni diventa una figura centrale della politica italiana: è vicepresidente del consiglio dei ministri tra il giugno del 1945 e l’ottobre del 1946, e poi ministro degli esteri fino al febbraio del 1947 quando De Gasperi mette fine all’esperienza dei governi di unità nazionale. Deputato dalla Costituente al 1970 quando sarà nominato senatore a vita. E poi segretario del PSI negli anni Trenta prima e ininterrottamente dal 1949 al 1963, quando dopo più di quindici anni, porterà di nuovo il suo partito al governo, dopo gli anni del Fronte Democratico Popolare, uscito sconfitto dalle elezioni del 1948, e tornerà ad occupare la carica di vice presidente del Consiglio nel governo di centro sinistra presieduto da Aldo Moro, quell’Aldo Moro il cui rapimento, segno l’ultima fase politica di Nenni.
Spesso vicino alla presidenza della Repubblica, Nenni vide assurgere sul colle più alto, prima Giuseppe Saragat, che nel 1947, aveva lasciato il PSI nenniano per dare vita al PSDI, e poi Sandro Pertini, sui compagno di partito dai tempi del fascismo.