Ricordando Franco Battiato

Il 18 maggio del 2021 con Franco Battiato scompariva uno dei cantautori più eclettici del panorama musicale italiano

Il 18 maggio del 2021 ci lasciava Franco Battiato, cantautore coltissimo che nell’arco della sua carriera ha abbracciato gli stili musicali più vari: dal pop al rock progressivo, dalla canzone d’autore alla musica elettronica. Il suo primo disco, Fetus, è del 1972 ma il successo arriva qualche anno più tardi: nel 1979 con L’era del cinghiale bianco e soprattutto nel 1981 con La voce del padrone che contiene pezzi quali Bandiera bianca, Cuccurucucù e Centro di gravità permanente, per citare i più famosi.

Franco Battiato tra gli anni Ottanta e i Novanta

Degli anni successivi ricordiamo Caffé de la Paix, L’imboscata, con la celeberrima La cura, i tre volumi di Fleurs, nei quali interpreta cover italiane e straniere, per finire con Torneremo ancora, del 2019, nel quale, insieme a un inedito ripropone, con nuovi arrangiamenti, alcuni dei suoi migliori successi.

Non solo musica però. Persona curiosa e interessata ai diversi aspetti dello spettacolo, Battiato si cimentò anche come regista. Nel 2003 il cantautore siciliano diresse il suo primo film, Perdutoamor, da lui scritto e sceneggiato insieme a Manlio Sgalambro, filosofo suo amico, che collaborò con lui alla realizzazione di diversi album, e di cui parla in questa intervista del 2002

Sicuramente ogni tanto ho pensato di far qualcosa nel cinema, ma mai seriamente e mai credendoci… Pensi sempre che non è il tuo mezzo, fai un altro mestiere. Invece adesso, a film finito, mi pacerebbe ripetere questa esperienza“. Una delle cose che più gli erano piaciute, aggiunge più avanti, era stata il ritrovare nelle immagini che aveva girato lo stile delle sue canzoni.