Alberto Moravia, uno scrittore del Novecento
Cesare Zavattini e Giancarlo Vigorelli scrivono nel 1957 un documentario su Alberto Moravia che sarà diretto da Valentino Orsini e Vittorio e Paolo Taviani. Si racconta l'attività letteraria dello scrittore romano dal 1928 quando pubblica il suo primo romanzo, Gli indifferenti, nel quale si racconta la vita annoiata di rampolli dell'alta borghesia romana, per arrivare alla produzione del dopoguerra, passando per Agostino, "la storia di un fanciullo e della scoperta del male" e La disubbidienza, tenendo sempre lo sguardo sui bambini le figure più deboli e più indifese.
Lo scrittore, nato a Roma il 28 novembre 1907, racconta che in quegli anni aveva avuto spesso la tentazione di lasciare l'Italia. Viaggiava molto ma non riusciva più a scrivere. Nel dopoguerra cambia la situazione: lasciata Roma ricercato dai fascisti, quando vi fa ritorno dopo la Liberazione: "scoprii che i quartieri alti non mi interessavano più, forse perché con il fascismo era crollato il diaframma che separava le masse popolari dalle classi dirigenti. Ora c'era soltanto un popolo che voleva vivere e lavorare". Cambiano quindi anche i protagonisti dei suoi racconti che diventano la povera gente. Non più quartieri alti ma Trastevere, Primavalle, la periferia, le baracche.
Vedi anche
- Moravia e la Morante tra i visitatori della mostra di Tot, 1948
- La serata finale del Premio Strega vinto da Moravia, 1952
- A Moravia, De Pisis, Valdoni i massimi riconoscimenti per le lettere, le arti, le scienze, 1956
- Le prove e la rappresentazione del dramma Beatrice Cenci di Alberto Moravia, 1958
- Un complesso di grandi firme, 1962
- Lo scrittore inglese Angus Wilson presenta il volume di racconti La parte sbagliata, 1962
- Alberto Moravia e Dacia Maraini colti alla prima del film La Parmigiana, 1963
- Sequestro del film di Pasolini, 1963
- Moravia, per esempio, 1967
- Alberto Moravia, la letteratura, il Novecento