Alberto Moravia, la letteratura, il Novecento

Uno dei protagonisti della letteratura italiana del Novecento. Alberto Moravia muore a Roma il 26 settembre del 1990

Moravia è nato nel primo decennio del Novecento e scompare all’ alba dell’ultimo. La cultura italiana di questo secolo sarà dunque caratterizzata meglio che da altre figure di scrittori dalla presenza di questo testimone della dittatura, del suo rifiuto, del dopoguerra e dei decenni più recenti, così come dei vari dibattiti letterari e ideologici che li hanno segnati“.

Così, sulle colonne di Repubblica Umberto Eco, il 27 settembre del 1990, omaggiava lo scrittore romano scomparso il giorno precedente.

Nato a Roma il 28 novembre 1907, quando nel 1961 ritira il premio Viareggio per il romanzo La noia, Alberto Moravia è già uno scrittore affermato, tanto che il riferimento al Nobel che si fa nel servizio non è affatto una battuta; aveva scritto capolavori quali Gli indifferenti e Il conformista, dal quale nel 1970 Bernardo Bertolucci trarrà uno tra i suoi primi successi cinematografici; nel 1952 gli era stato assegnato lo Strega per I racconti; altri romanzi erano diventati film di successo, due tra tutti La ciociara e La romana; nel 1954 Racconti romani gli valse il premio Marzotto.

 

Alberto Moravia in dieci scatti tra il finire degli anni Cinquanta e gli anni ottanta

Dal 1941 è sposato con Elsa Morante con la quale condivide scrittura e interessi e alla quale resterà legato fino al 1962 quando andò a vivere con Dacia Maraini; da sempre politicamente impegnato, fu anche parlamentare europeo nelle file del PCI dal 1984 al 1989, non è raro incontrarlo in dibattiti politici o contro la censura; famosi i suoi reportage da varie parti del mondo, dalla Cina al Giappone dall’Unione Sovietica all’Africa; gli ultimi anni della sua vita li trascorse accanto alla scrittrice spagnola Carmen Llera, sposata nel 1986 e che gli rimase vicino fino alla morte avvenuta a Roma il 26 settembre del 1990.