Paolo Rossi, che nel 1982 fu “re di Spagna”

Il 9 dicembre del 2020 ci lasciava Pabilto Rossi l'eroe dei mondiali del 1982

Era l’anno dei Mondiali quelli dell’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi“. Così cantava Antonello Venditti nel brano Giulio Cesare, uscito proprio in quell’anno. E proprio così appare Paolo Rossi, nell’intervista qui sotto per ricordarlo nel giorno della sua scomparsa.

Un’intervista per certi aspetti sorprendente in cui Pablito non parla di calcio, ma di cinema, di quanto gli piace ritagliarsi quelle due ore per recarsi in una sala e godersi i suoi film preferiti essenzialmente, specifica, quelli americani. Cita Mission e Il nome della Rosa, ma anche Kobra, con Silvester Stallone, pur ammettendo di non amare tantissimo il genere. Infine racconta di quando fu contattato da un produttore che voleva girare un film sulla sua vita.

Paolo Rossi, per gli italiani, rimane Pablito, il centravanti che con le sue sei reti contribuì a eliminare il Brasile prima e la Polonia dopo, a sconfiggere la Germania Ovest in finale e a farci vincere la terza coppa del mondo.

Dopo il mondiale del 1978 in Argentina, nel quale gli azzurri erano arrivati inaspettatamente quarti, Rossi venne travolto nel 1980, insieme a molti altri calciatori, dallo scandalo delle scommesse, come si può vedere in molte delle foto, inedite nel portale, che pubblichiamo nella galleria qui sopra.

Paolo Rossi dal calcio scommesso al trionfo in Spagna fino all’approde al Milan di Berlsuconi

Squalificato fino all’aprile del 1982, tornò a calcare i campi di calcio appena due mesi prima dell’inizio del mondiale spagnolo. Enzo Bearzot volle comunque scommettere su di lui e, a dispetto dei santi, lo fece sempre giocare finché, nella partita con il Brasile stellare, il centravanti di Prato lo ricambiò con una tripletta.

Rossi dopo quel mondiale continuò a giocare fino al 1987, rimanendo poi nel mondo del calcio in veste di commentatore e dirigente.