Gli esordi di Claudio Amendola

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 16 Febbraio 2023

Nel 1987 Marco Risi dirige un film che si distacca dai suoi tre precedenti lavori: Soldati - 365 giorni all'alba affronta il problema della naia e lo fa senza tralasciare nulla: il rapporto con i superiori, il nonnismo, la solitudine di chi deve passare un anno lontano da casa e dai suoi affetti e la paura che un evento imprevisto possa trasformare tutto in dramma. È un film impegnato, il primo del regista milanese, cui seguiranno, tra gli altri, Mery per sempre, Il muro di gomma e Fortapàsc, per citarne tre tra i più famosi.

Il protagonista principale, accanto a Massimo D'Apporto è un giovanissimo Claudio Amendola, che compie oggi 60 anni, il quale dopo il film di esordio torna a recitare un ruolo drammatico, dopo alcuni lavori più leggeri in cui era stato diretto da Carlo Vanzina: "Sono molto grato a Risi e a Boniviento, perché non capita spesso che un regista diriga e che un produttore produca un film che à la possibilità a un attore giovane che ha tanto da imparare di esprimersi e di fare delle cose belle. Sono contentissimo di aver fatto i film che ho fatto, però sono molto più contento di essere arrivato a un punto di poter fare delle cose belle, serie e più difficili. Qui ho la possibilità, se valgo, di farlo vedere".

"Il mio personaggio si chiama Claudio Scanna ed è un ragazzo romano come tantissimi ragazzi italiani che va a fare il soldato perché bisogna andare a fare il soldato nel nostro paese". "È l'unico film serio, vero fatto sui soldati. Prima c'erano stati film barzelletta, questo è un film duro, un film tosto, dove si sorride e si ride anche, ma sempre in un contesto serio".

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