Frammenti di immagini femminili. Le donne e l’archivioLe donne, l'Archivio e l'8 marzo PRIMO PIANO È possibile ricostruire il volto della donna italiana nel Novecento usando come tessere del mosaico i frammenti presenti nell’Archivio Storico dell’Istituto Luce? In un Archivio dalla visuale prettamente maschile non è così immediato individuare le donne come soggetto della narrazione. Da una propaganda fascista, che relega le donne alla funzione di madri e mogli, sì forti e combattive ma allo stesso tempo sottomesse all’autorità maschile, si passa ai cinegiornali dell’Italia nel dopoguerra dove il loro ruolo viene spesso sminuito da commenti pieni di doppi sensi e di stereotipi, volti ad arginare le spinte di emancipazione.Decostruire un cinegiornale di propaganda costituisce il tentativo di spingere lo sguardo oltre l’inquadratura, oltre il sonoro pieno di preconcetti, cercando di soffermarsi sul significato dell’immagine. Questa operazione induce a pensare che le urla delle donne che scendono in piazza a manifestare negli anni ’70 siano le stesse che si avvertono silenziose nelle fabbriche e nei campi: una milizia di donne orgogliose, protagoniste di una mobilitazione civile per una Patria che le aveva private dell’identità, donne che, al di là dei loro ideali, erano spinte dal desiderio comune di ottenere un ruolo attivo nella società. Immagini femminili presenti nell’ Archivio Luce, che dovrebbero far parte della memoria collettiva senza filtri o censure, da scoprire, mostrare e valorizzare.Questa è l’analisi che Serenella Scuri, che ha curato la realizzazione del video per la Redazione dell’Archivio, ha compiuto al termine del suo lavoro. Commissionato dalla Galleria d’arte Moderna, nella mostra Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione.Dall'ArchivioUna raccolta di cinegiornali con le donne protagonisteLa scuola delle mogli, 1951Tina Anselmi, la prima donna ministroNilde Iotti, la prima donna Presidente della Camera
PRIMO PIANO “Bedda matri. Qui senza delitto d’onore a schifio finisce” La violenza sulle donne, retaggio di secoli di patriarcato, è sintomo di una società malata
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