La morte del caudillo

Francisco Franco, l'ultimo dittatore al potere dagli anni Trenta del Novecento, muore il 20 novembre 1975

Dopo un’agonia durata un mese, il 20 novembre muore Francisco Franco, il caudillo spagnolo che dal 1939, al termine della guerra civile, iniziata tre anni primi con un putsch militare, teneva il suo paese sotto il tallone di una feroce dittatura.

Con Franco scompare l’ultimo dittatore fascista salito al potere negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, l’unico insieme al portoghese António de Oliveira Salazar ad essere riuscito a far sopravvivere il suo regime alla Seconda guerra mondiale.

Le fotografie della galleria qui sotto fanno parte, con l’eccezione delle ultime quattro, del fondo Reparto Guerra di Spagna, e sono quindi databili tutte tra il 1936 e il 1939.

Non è possibile parlare di Francisco Franco senza raccontare della Guerra Civile Spagnola che, da oscuro militare, ne fece in tre anni il dominus della politica spagnola.

Nel 2018, nell’ambito delle iniziative che si sono svolte in occasione dell’ottantesimo anniversario della Guerra Civile, Istituto Luce Cinecittà ha ospitato presso il teatro dei Dioscuri una grande mostra fotografica, che era stata precedentemente presentata a Barcellona e Bilbao, nella quale si raccontava un evento cui l’Italia, come scrivevano i due organizzatori Daniela Aronica e Andrea Di Michele, fu tutt’altro che estranea, avendovi preso parte “in entrambi gli schieramenti: nelle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica da una parte, e, in maniera più rilevante dal punto di vista quantitativo, con il contingente inviato da Mussolini a sostegno dei golpisti dall’altra“.

Francisco Franco e la guerra civile spagnola

Delle Brigate Internazionali e dei volontari che con generosità si schierarono accanto al legittimo governo spagnolo, non c’è traccia nei Giornali Luce.

Francisco Franco, di contro, lo incontriamo la prima volta nel 1936 in occasione dell’entrata a Toledo delle truppe nazionaliste.

Il Luce seguirà attentamente la guerra civile: sono più di 80 i servizi dei Giornali Luce in cui si parla degli avvenimenti spagnoli e in più di 30 compare il futuro dittatore.

Verranno prodotti anche diverse documentari dei quali tre vanno assolutamente citati: !Arriba Espana!, del 1938, No pasaran, del 1939 e Espana una, grande, libre! Dalla barbarie rossa al trionfo della civiltà fascista, sempre del 1939, per la regia di Giorgio Ferroni, prodotto dalla Incom.

Vinta la Guerra Civile, Franco continua ad essere seguito dai Giornali Luce: nel 1941 è alla prima giornata della celebrazione del Caudillo, nel 1942 viene acclamato dalla cittadinanza di Vigo, nel 1943 è all’inaugurazione a Siviglia di una mostra zootecnica.

Poi la caduta di Mussolini e il precipitare del conflitto mondiale mettono un po’ in secondo piano Franco, che non era voluto entrare nel conflitto al fianco della Germania e che grazie a questa scelta poté restare al potere dopo il 1945, anche in chiave di barriera al comunismo, dopo il deflagrare della guerra fredda.

Bisogna aspettare il 1948 per trovare nuovamente un cinegiornale con il generalissimo: si tratta di una Settimana Incom che racconta una corrida a Cordoba. Le corride torneranno spesso in questi anni, accanto ad alcuni incontri internazionali, come quello con il segretario di Stato statunitense John Foster Dulles o quello con i sovrani thailandesi. Bisogna invece arrivare al 1971 per sentire parlare da un cinegiornale di garanzie costituzionali calpestate nella Spagna di Franco.

Nel 1973 il primo ministro Luis Carrero Blanco viene ucciso in un attentato: niente troviamo nei cinegiornali, ma lo racconterà straordinariamente Gillo Pontecorvo nel film Ogro del 1979.