L’8 marzo, l’Archivio, le donneLe donne e l'8 marzo: anni di battaglie, di conquiste e lotte ancora da sostenere 08 Marzo 2020 PRIMO PIANO È vero, come ancora oggi possiamo leggere su social animati da nostalgici di un regime che evidentemente conoscono molto poco, che quello fascista è stato il primo governo italiano a prendere provvedimenti a favore delle donne? Donne che soprattutto durante il primo confiltto mondiale, avevano registrato un vistoso aumento del loro peso sociale e politico.Certamente il regime provò a dare questa immagine di se e Mussolini, fiutando l’aria, nel novembre del 1925 concesse il diritto di voto amministrativo alle donne, pur se con molte limitazioni. Dopo pochi mesi però una riforma della rappresentanza, aboliva la figura delle cariche amministrative locali. Nessuna donna quindi durante il ventennio potè mai esercitare il diritto di voto.Per il fascismo in realtà la donna doveva essere soprattutto la madre dell’uomo nuovo fascista e la moglie che custodisce il focolare domestico. Dagli anni Venti agli anni Ottanta come cambia la rappresentazione della donna Una signorina a bordo di un motor scooter a Roma, 1920 Spazzine al lavoro in una strada cittadina, 1920 Quattro donne in abiti tradizionali posano davanti alla fonte di piazzetta Funtanella, 1928 Gruppo di donne sarde, in abiti tradizionali di Aggius, fila e tesse in un rustico cortile, 1928 Tre partecipanti, due uomini e una donna, alla Sei giorni internazionale motociclistica posano, in attesa della partenza, sulla pista di Merano, 1931 La giornata della madre e del fanciullo a Roma: le madri più prolifiche d'Italia visitano la mostra della Rivoluzione Fascista, 1933 Una donna prepara dei cioccolatini seduta ad un tavolo di marmo durante una gara, 1941 Giovani donne stirano durante una gara dei Prelittoriali del lavoro, 1941 Una centralinista colta mentre risponde al telefono, 1941 Una ragazza appena assunta dall'ATAG stacca i biglietti a bordo di un tram, 1942 Due giovani donne prestano giuramento come magistrate, 1957 Una suora alla guida di un'automobile decappottabile con accanto l'istruttrice di scuola guida, 1961 Un donna tunisina mentre lavora al telaio, 1974 Manifestazione per la giornata internazionale delle donne a Roma, 1977 Manifestazione per la giornata internazionale delle donne a Roma, 1977 Manifestazione per la giornata internazionale delle donne a Roma, 1977 Manifestazione per la giornata internazionale delle donne a Roma, 1977 Una giovane donna di colore seduta nella platea di un cinema di Roma, 1981 Bisognerà aspettare il 1945, in alcune elezioni locali, e poi, il 2 giugno 1946, con le elezioni per il referendum istituzionale e l’Assemblea costituente, per poter finalmente vedere le donne recarsi a votare ed essere elette.Ottenuti i riconoscimenti politici, le donne continueranno a scontrarsi con preconcetti e stereotipi: in fondo il ruolo della donna, per La Settimana Incom, nel 1951, resta ancora quello della brava padrona di casa che accudisce il marito che le porta i soldi per i suoi acquisti. Ci vorranno anni di lotte, di battute e doppi sensi da sopportare, di conquiste ottenute passo per passo, per arrivare agli anni Settanta, con battaglie epocali come quelle per il divorzio e l’aborto, e con l’elezione di una donna, Nilde Iotti, alla terza carica dello stato.La donna e il LuceSopra possiamo vedere un video che lo sorso anno arricchiva la mostra Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione che si è svolta alla Galleria d’arte moderna.Serenella Scuri, che lo ha curato per l’Archivio Luce, così scriveva: “Decostruire un cinegiornale di propaganda costituisce il tentativo di spingere lo sguardo oltre l’inquadratura, oltre il sonoro pieno di preconcetti, cercando di soffermarsi sul significato dell’immagine“. Una raccolta di cinegiornali con le donne protagonisteLa donna nell'Archivio
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