Luigi Pintor, ritratto di un giornalista militante

Il 18 settembre del 1925 nasceva Luigi Pintor, una vita intensa segnata dalla guerra e vissuta sempre in prima linea

Senza la guerra, il mio carattere mi avrebbe tenuto certamente lontano dalla vita pubblica. Non volevo diventare re o papa, non avevo quel bisogno infantile di primeggiare e di dominare gli altri che nutre negli adulti l’ambizione politica, spesso senza ritegno. Per spirito di contraddizione preferivo i perdenti, parteggiavo animosamente per i pellerossa e per gli etiopi contro le razze di conquistatori e di predatori, e quando i poveri del quartiere sfilavano alla porta di casa per l’elemosina del venerdì mi rattristavo. Ma dubito che si possa dedurre da questi buoni sentimenti un’indole rivoluzionaria“.

Così Luigi Pintor nelle prime righe di Servabo, quella che si può considerare la sua autobiografia. Ma la guerra cambiò tutto. Anzitutto lo privò del fratello Giaime, ucciso da una mina lasciata dall’esercito tedesco, mentre si trovava con i partigiani e, anche per questo, lo spinse ad aderire, giovanissimo, alla Resistenza. Pintor, nato il 18 settembre del 1925, dopo la guerra diventa giornalista a L’Unità ed entra, nel 1962, nel Comitato Centrale del PCI.

Nel 1969, dopo l’invasione sovietica della Cecoslovacchia dell’anno precedente, insieme a Lucio Magri, Rossana Rossanda, Lidia Menapace, Aldo Natoli, Valentino Parlato e Luciana Castellina, fonda la rivista Il Manifesto, che due anni dopo diventerà quotidiano e che lo porterà ad essere radiato con tutto il gruppo dal Partito Comunista.

Deputato dal 1968 al 1972 nelle file del PCI, tornò alla Camera, come Indipendente di Sinistra, nel 1987 restandovi per tutta la durata della legislatura.

Pintor fu soprattutto un grande giornalista, acuto e pungente, come gli riconobbero anche i suoi avversari politici. Il suo nome resta quindi legato a Il Manifesto di cui fu più volte direttore e dove continuò a scrivere fino alla sua scomparsa avvenuta a Roma il 17 maggio del 2003.

Le foto della galleria qui sopra, scattate tra gli anni Ottanta e i Novanta, non è ancora pubblicata sul portale dell’Archivio, fatta eccezione per la prima nella quale Pintor compare insieme a Pier Paolo Pasolini. Sono foto che provengono da fondi in corso di lavorazione grazie ai contributi del PNRR.