Enrico Berlinguer, il PCI, l’Italia

Il 25 maggio del 1922, nasceva Enrico Berlinguer

Spesso indicato come una persona triste o comunque eccessivamente seria, cosa che lo infastidiva molto, come confessò una volta a Giovanni Minoli, Enrico Berlinguer in realtà, come si evince da diverse fotografie, sapeva ridire e divertirsi. Erano conosciute da tutti le sue passioni per il calcio e per la barca vela.

Già negli organismi dirigenti del Partito Comunista negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, il primo servizio presente in archivio risale al 1948 quando prende parte al XXVI congresso del PSI, Berlinguer ne diventa un protagonista di primo piano dagli anni Sessanta, soprattutto dopo la crisi di Praga del 1968, che portò alla nascita de Il manifesto.

Nel 1969 viene nominato vicesegretario e tre anni dopo succede a Luigi Longo alla guida del partito raccogliendo un’eredità pesante, partita da Gramsci e passata per Palmiro Togliatti.

Nel 1975 Enrico Berlinguer porta il suo partito a un grande successo nelle elezioni amministrative, conquistando molte grandi città, tra le quali Milano, Torino, Napoli e Roma dove però si votò nel 1976 in concomitanza con le elezioni politiche anticipate nelle quali i comunisti raccolsero più del 34% dei voti, arrivando a pochi punti dalla DC. Nel 1979 si tiene il penultimo congresso del partito comunista con Berlinguer segretario, mentre dell’anno successivo è l’ultimo cinegiornale, dedicato ai referendum del 1981, con il leader sardo presente.

Dagli anni Quaranta agli Ottanta Enrico Berlinguer in 16 scatti

Il 7 giugno 1984 Berlinguer viene colto da un malore durante un comizio a Padova. Le sue condizioni appaiono subito disperate e dopo quattro giorni muore nell’ospedale della città veneta vegliato dai famigliari, dagli esponenti del partito e dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Le foto della galleria qui sopra furono scattate in occasione delle esequie di Berlinguer: nella liturgia comunista i funerali dei leader hanno sempre avuto una grande importanza: basti pensaeìre alla enorme folla che in una calda giornata di fine agosto accompagnò il feretro di Palmiro Togliatti per le vie di Roma. Non poteva fare eccezione Berlinguer: il segretario comunista era amatissimo nel suo partito, rispettato dagli avversari politici e ammirato all’estero. Le immagini del malore di Padova trasmesse da tutte le televisioni, il suo voler continuare a parlare nonostante non riuscisse quasi più a stare in piedi e i quattro giorni di agonia avevano creato nel paese un sentimento di solidarietà di vicinanza. In un’altra calda giornata, questa volta di giugno, le strade di Roma tornarono a riempirsi di bandiere rosse e di quasi un milione di persone che accompagnarono il leader comunista da via delle Botteghe Oscure a piazza san Giovanni per tributargli l’ultimo saluto.