Sandra Milo, istinto e spontaneità
"Mi sento una che svolge un grande lavoro come un'operaia in un altro campo. Ho lavorato sempre tantissimo. Ho cominciato che avevo 12 anni a lavorare, adesso ne ho 87 e ancora non smetto. Anzi a febbraio e marzo debutto prima con una commedia e poi con un'altra commedia". Così Sandra Milo, scomparsa questa mattina a Roma all'età di 90 anni, in un'intervista del gennaio del 2020. Il mondo dello spettacolo è stata in effetti la sua casa e la sua vita.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta i cinegiornali la seguono in molte circostanze anche se in diverse occasioni, come possiamo ascoltare dal video montato a cura della Redazione dell'Archivio, non le risparmiano gratuiti commenti sarcastici.
Da Antonio Pietrangeli, che la diresse nel 1955 ne Lo scapolo accanto ad Alberto Sordi, la Milo ha recitato in più di settanta film per alcuni tra i maggiori registi italiani del dopoguerra: Rossellini, Steno, Zampa, Gregoretti, Dino Risi e Federico Fellini che la volle per 8½ e Giulietta degli spiriti, che le valsero entrambi il Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. In anni più recenti ha lavorato con Pupi Avati ne Il cuore altrove, con Gabriele Salvatores in Happy family e con Gabriele Muccino in A casa tutti bene alternando ruoli drammatici ad altri più leggeri a conferma dello straordinario eclettismo che ha contraddistinto tutta la sua carriera.
Durante gli anni Ottanta divenne uno dei volti più noti della televisione grazie a programmi quali Piccoli fans e L'amore è una cosa meravigliosa.
Nel 2021 venne insignita del David di Donatello alla carriera.
Vedi anche
- Sandra Milo, 90 anni tra cinema e spettacolo
- Sandra Milo in partenza per la Spagna, 1956
- Sandra Milo in visita allo zoo di Roma, 1960
- Sul set del film Fantasmi a Roma, 1960
- Sandra Milo tra le bancarelle di piazza Navona, 1961
- Sandra Milo con Totò sul set de Le belle famiglie di Ugo Gregoretti, 1964
- Sandra Milo dona il sangue, 1967
- Sandra Milo interviene alla giornata dedicata a Federico Fellini a Cinecittà, 2000
- Sandra Milo nell’Archivio fotografico