Auguri a Sergio Rubini

Il regista pugliese, nato il 21 dicembre del 1959, compie 65 anni

Siamo in un tipico teatro per attori emergenti. Sergio Rubini, tu che ormai sei emerso, cosa ti ricordi di questo arrivo in superficie?“. Con queste parole Serena Dandini introduce l’attore pugliese. Siamo nel 1988 e Rubini ha alle spalle cinque film tra i quali Il grande Blek, di Giuseppe Piccioni che l’ha fatto conoscere al grande pubblico e che successivamente l’ha voluto anche come protagonista di Chiedi alla luna, Condannato a nozze e Questi giorni. Ha lavorato anche con alcuni mostri sacri del nostro cinema: con  Federico Fellini in Intervista, Mario Monicelli in Panni sporchi e Ettore Scola in Che strano chiamarsi Federico.

Rispondendo alla Dandini Rubini affronta vari argomenti: parla di attori emergenti: “Non credo che ci siano molti giovani che vogliono fare gli attori ma molte persone che vogliono essere emergenti“; degli inizi della sua carriera: “Io ero pischelletto e mi ricordo che in televisione c’era Albertazzi che faceva L’idiota. Mi piacque tanto ed è da quell’Idiota lì che è cominciato tutto“;  del rapporto con Fellini: “L’emozione di lavorare con Federico Fellini è stata più conscia, più consapevole [rispetto a quella del primo provino] più profonda in quanto più sentita“; delle varie esperienze lavorative vissute fino a quel momento soffermandosi su Il grande Blek: “Piccioni voleva fare quel film, ci aveva tanto pensato e leggendo la sceneggiatura avevo compreso che in realtà era onesto ed era onesta l’operazione e quindi questo mi ha garantito e io sono stato contento di farlo ed è stato un filmetto che mi ha dato tante soddisfazioni“; prova a dare consigli ai giovani attori: “Consiglierei di vedersi dei film, degli spettacoli belli e di pensare di essere in grado di riuscire un giorno a farli” e conclude confessando che il suo sogno sarebbe di lavorare un giorno con Francis Ford Coppola.

Da allora di film ne seguiranno molti altri a partire da La stazione con il quale firma la sua prima regia.

È stato diretto tra gli altri da Sergio Citti in Mortacci, da Carlo Verdone in Al lupo al lupo, Gabriele Salvatores in Nirvana, Denti e Amnesia, Francesca Archibugi ne L’albero delle pere, Giuseppe Tornatore in Una pura formalità nel quale affiancherà Gérard Depardieu e Roman Polański.

Le immagini della galleria non sono ancora pubblicate sul portale e provengono dai fondi di tre fotografi di recente acquisizione e ancora in corso di lavorazione: Pino Settanni, Rocco Trabucco e Pietro Coccia.