Il compleanno di Stefania Sandrelli

Auguri a una grande attrice che in 60 anni di carriera ha interpretato più di 130 film

Mi piacerebbe tanto essere un personaggio pubblico e rimanere privata

Il film di cui Stefania Sandrelli parla diffusamente nell’intervista in apertura è Le faremo tanto male che Pino Quartullo dirige nel 1998. Si dice contenta dei suoi film passati e sollecitata dalla giornalista, parla di quello che ritiene un suo tratto caratteristico, l’ironia: Delle volte ne soffro perché sono talmente ironica e autoironica che delle volte mi indebolisco un po’. Non sono timida, sono riservata, che è diverso, timida no senno non potrei fare il lavoro che faccio con l’amore che ho“.

Parlando de La chiave, il film del 1983 di Tinto Brass, la Sandrelli sostiene che c’è voluto molto coraggio per accettare di recitare un ruolo del genere ma la sceneggiatura che aveva letto le era piaciuta molto e aveva sperato che ne uscisse un film ancora più bello cosa che secondo lei in effetti è avvenuta. Parlando delle scene di nudo non nega che siano state un po’ dure da vivere, specie nei rapporti con la troupe e con i tecnici: “Non ero pazza di gioia di stare nuda dalla mattina alla sera però sapevo che lo facevo per una causa carina se non nobile“.

L’amore è la cosa più forte e la cosa più bella, sostiene l’attrice, ed ha contato tantissimo nella sua vita e poi: “non è vero che è il primo amore quello che conta di più, è l’ultimo. Il primo amore si spera che rimanga un bel ricordo ma quello che ha più importanza è la persona che ti sta accanto“.

In conclusione Stefania Sandrelli sostiene che pur avendo cominciato a fare cinema in tempi di divismo non si è mai sentita una diva, etichetta che anzi detesta.