Tinto Brass, dai furori rivoluzionari a quelli erotici

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 26 Marzo 2023

"È stato detto che sarei passato dai furori rivoluzionari dei primi film ai furori erotici degli ultimi. Rispondo che innanzi tutto è importante che siano rimasti i furori e secondo che non considero affatto una diminuzione l'esser passato dai furori rivoluzionari a quelli erotici. Per rivoluzione si intende un grande amore per la libertà e la prima libertà da conquistare è quella nei confronti di se stessi e quindi anche la libertà dai tabù e dalle inibizioni sessuali". In queste parole iniziali dell'intervista di Tinto Brass presente nel fondo di Mario Canale, c'è tutto il suo modo di intendere la vita e il cinema.

Passando a Miranda il regista sostiene che, partendo dal testo di Goldoni, voleva fare un film giocoso in cui il sesso fosse una sorta di cartina di tornasole di stati d'animo, pensieri e sentimenti. L'ambientazione che gli è sembrata più naturale è stata la bassa padana degli anni Cinquanta e Serena Grandi l'attrice che meglio di altre poteva interpretare il ruolo della locandiera per il suo look che si avvicinava a quello di quel periodo. Non avendo poi a che fare con un'attrice famosa e affermata Brass confessa di aver potuto giocare il ruolo di pigmalione che in fondo, sostiene, piace fare a tutti i registi: "Mi sono divertito all'idea di creare con lei, oltre a un personaggio, anche un'attrice".

In conclusione, dopo aver rivendicato il ruolo di iniziatore e di maggiore interprete del nuovo filone erotico del cinema italiano, Tinto Brass dice che il suo modo di fare cinema, con l'attenzione alle nuove tecniche e ai nuovi linguaggi, come i videoclip, si rivolge a un pubblico prevalentemente giovane.

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