Il tocco di Piero di Massimo MartellaLa storia di Piero Umiliani, uno dei maggiori compositori italiani di colonne sonore del Novecento 30 Novembre 2022 Festival / PRIMO PIANO “Il jazz è ritmo, perché viene dall’Africa. Fa parte della nostra vita”. Così Piero Umiliani, che non è mai stato amante delle classificazioni, provò a definire la musica che ispirò profondamente la sua vita, e restò centrale nella sua ispirazione nonostante i mille stili che frequentò componendo colonne sonore, libraries e altroPiero Umiliani è stato uno dei più importanti compositori italiani di colonne sonore del Novecento. Il documentario racconta la sua parabola creativa, dagli inizi, nel dopoguerra nelle orchestrine jazz degli Alleati, alla prima colonna sonora italiana jazz per I soliti ignoti di Mario Monicelli. Tra i primi a sperimentare la musica elettronica in Italia, un’emorragia cerebrale a metà degli anni Ottanta ne ha interrotto la carriera.Per lui hanno suonato tutti i grandi musicisti del jazz italiano, e anche artisti del calibro di Chet Baker, Helen Merrill e Gato Barbieri.Negli anni Novanta, mentre recuperava faticosamente dalla malattia, la sua musica è stata riscoperta nelle discoteche da un pubblico di giovanissimi e i suoi suoni hanno iniziato a essere saccheggiati e campionati dai rapper anglosassoni.Umiliani viene considerato oggi un maestro da riscoprire e imitare, forse perché ha sempre nutrito il suo talento artistico di una incessante curiosità per qualunque forma di musica, per poi a riportare tutto alla sua gentilezza di tocco, a una cifra stilistica che resta inconfondibile pur avendo attraversato e contaminato generi tra i più disparati, riuscendo ad essere sofisticato e popolare al tempo stesso.Il documentario è costellato di musica eseguita dal vivo, suonata in parte nello studio che Umiliani volle fortemente per sentirsi libero di registrare quando voleva. La produzione jazz viene reinterpretata da un sestetto guidato dal pianista Enrico Pieranunzi; ad un altro gruppo, i Calibro 35, sono invece affidate versioni elettriche delle colonne sonore dei film di genere, che hanno poi ispirato la lounge music; Carlotta Proietti esegue il Valzer della Toppa scritto da Umiliani a quattro mani con Pier Paolo Pasolini, diventato un classico della canzone romanesca.Il film si avvale inoltre della narrazione partecipata della famiglia Umiliani; dei ricordi di amici e collaboratori come Edda Dall’Orso, Giovanni Tommaso, Gegè Munari, Silvano Chimenti; e degli interventi di storici della musica e del cinema come Vincenzo Mollica, Dario Salvatori, Pierpaolo De Sanctis e Luca Sapio.I film di Luce Cinecittà al 40° Torino Film FestivalPier Paolo Pasolini – Una visione nuova, di Giancarlo ScarchilliOk boomer, di Gianfranco Pannone e Andrea GroppleroThe Beat Bomb, di Ferdinando Vicentini OrgnaniEroina – La generazione perduta, di Marco TurcoIl tocco di Piero, di Massimo MartellaLa giunta, di Alessandro ScippaLo spazio inquieto, di Franco AngeliSvegliami a mezzanotte, di Francesco PatiernoCipria, di Giovanni PipernoLotta Continua, di Tony SaccucciVedi ancheLuce Cinecittà al Torino Film Festival
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