Tinto Brass, dai furori rivoluzionari a quelli erotici

Auguri a Tinto Brass che festeggia oggi il suo compleanno

È stato detto che sarei passato dai furori rivoluzionari dei primi film ai furori erotici degli ultimi. Rispondo che innanzi tutto è importante che siano rimasti i furori e secondo che non considero affatto una diminuzione l’esser passato dai furori rivoluzionari a quelli erotici. Per rivoluzione si intende un grande amore per la libertà e la prima libertà da conquistare è quella nei confronti di se stessi e quindi anche la libertà dai tabù e dalle inibizioni sessuali“. In queste parole iniziali dell’intervista di Tinto Brass presente nel fondo di Mario Canale, c’è tutto il suo modo di intendere la vita e il cinema.

Passando a Miranda il regista sostiene che, partendo dal testo di Goldoni, voleva fare un film giocoso in cui il sesso fosse una sorta di cartina di tornasole di stati d’animo, pensieri e sentimenti. L’ambientazione che gli è sembrata più naturale è stata la bassa padana degli anni Cinquanta e Serena Grandi l’attrice che meglio di altre poteva interpretare il ruolo della locandiera per il suo look che si avvicinava a quello di quel periodo. Non avendo poi a che fare con un’attrice famosa e affermata Brass confessa di aver potuto giocare il ruolo di pigmalione che in fondo, sostiene, piace fare a tutti i registi: “Mi sono divertito all’idea di creare con lei, oltre a un personaggio, anche un’attrice“.

In conclusione, dopo aver rivendicato il ruolo di iniziatore e di maggiore interprete del nuovo filone erotico del cinema italiano, Tinto Brass dice che il suo modo di fare cinema, con l’attenzione alle nuove tecniche e ai nuovi linguaggi, come i videoclip, si rivolge a un pubblico prevalentemente giovane.