Anna Magnani, in morte di una stella

Nannarella esce di scena. Il 26 settembre del 1973: il cinema italiano perde una delle sue interpreti più grandi

L’estate del 1973 si accomiata con due eventi, uno interno e l’altro internazionale, che suscitano profonda impressione nell’opinione pubblica: in Italia un’epidemia di colera colpisce Napoli per poi diffondersi in tutta la penisola causando più di venti morti.

In Cile l’11 settembre un colpo di stato mette fine all’esperienza di governo di Salvador Allende e porta al potere una giunta sanguinaria guidata da Augusto Pinochet.

Ma è ad autunno iniziato da qualche giorno, il 26 settembre, che arriva la notizia che colpisce maggiormente gli italiani: Anna Magnani, a 65 anni, muore per un tumore al pancreas.

In archivio i documenti meno recenti che abbiamo sono sei foto presenti nel fondo teatro datate 1938 e 1939 che riprendono l’attrice mentre recita sul palcoscenico.

Il primo cinegiornale è invece del 1943: la Magnani è già un’attrice conosciuta e insieme ad altri colleghi tra i quali Totò e i fratelli De Filippo, partecipa ad uno spettacolo per i feriti di guerra. Non è la prima volta e non sarà l’ultima che l’attrice romana si presenterà a serate di questo genere: nel 1947 sarà nelle borgate povere di Roma e nel 1949 a un pranzo per bambini poveri.

Essendo famosa è tra le attrici che la Incom riprende quando nel 1948 si reca a votare e nel 1949 mentre scende in piazza con altri colleghi a difesa del cinema italiano.

Dagli anni Trenta agli anni Sessanta dodici scatti di Anna Magnani

Ma la Magnani è soprattutto il cinema italiano del dopoguerra: nel 1946 è premiata con il nastro d’argento per l’interpretazione di Roma città aperta. Premio che  riceverà altre quattro volte tra il 1948 e il 1957.

Nel 1947 viene premiata come migliore attrice a Venezia per L’onorevole Angelina.

Con La rosa tatuata del 1956 arrivano i maggiori riconoscimenti internazionali: l’Oscar e il Golden globe.

Due David di Donatello nel 1958 per Selvaggio è il vento, che le varrà anche la candidatura all’Oscar e l’Orso d’argento a Berlino e nel 1959 per Nella città l’inferno.

Anna Magnani è sempre al centro dell’attenzione e per motivi disparati: nel 1961 è festeggiata da letterati attori e registi per il premio Tor Morgana. E sempre nel 1961 l’UDI le assegna la Mimosa d’oro, attribuito alle donne che hanno contribuito con l’esempio e con le opere all’emancipazione femminile.

Non manca a serate di gala come le prime di film e di spettacoli teatrali, il suo primo amore cui è rimasta sempre molto legata.

Anche nel momento di massimo successo la Magnani resta una persona generosa e disponibile. Nel 1948 si presta con Rossellini a girare uno sketch  per il concorso della Incom Vista la svista.

Con il passare degli anni le apparizioni si diradano. L’ultimo cinegiornale in archivio prima della sua scomparsa è del 1971 ed è una serata per la consegna delle Maschere d’argento, premiazione cui l’attrice romana ha preso quasi sempre parte.