Antonello che amarezza

È morto a Roma Antonello Fassari. Tra cinema e televisione una vita costellata di successi

Nel 1989 Antonello Fassari, scomparso il 5 aprile, lavora nel film di Carlo Vanzina Le finte bionde. E lo fa sapere, nel modo divertente che gli era solito, in un’immaginaria telefonata ad uso di telecamera in cui annuncia al suo interlocutore che può incassare un assegno, perché adesso è coperto dal momento che lavora in un film di Vanzina. Il divertente filmato è conservato nel Fondo Canale nell’Archivio Luce.

Non era il primo lavoro che l’attore romano aveva girato con Vanzina e nemmeno l’ultimo. In precedenza aveva lavorato anche con registi quali Alberto Lattuada, Steno, Neri Parenti. In seguito, rivelandosi anche uno straordinario attore drammatico, lavorò anche con Monicelli, Marco Risi, Carlo Mazzacurati, Lizzani, Scola, Rubini e Sollima.

Antonello Fassari in 16 foto inedite sul portale risalenti ai primi anni Novanta

La grande notorietà gliela diede però la televisione: dal 1991 al 1993 è uno dei protagonisti di Avanzi insiemea comici che segneranno negli anni a seguire la storia della televisione e in quel momento alle prime armi, tra gli altri, a Francesca Reggiani, Sabina e Corrado Guzzanti, Cinzia Leone, Pier Francesco Loche, Angela Finocchiaro, Stefano Masciarelli, Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Carla Signoris e Ugo Dighero. Un successo clamoroso nel quale Fassari diede vita a diversi personaggi alcuni dei quali, come il vecchio comunista che si risveglia dopo vent’anni di coma, sono rimasti a lungo impressi nell’immaginario collettivo del nostro paese.

Nel 1994 fu la volta di Tunnel con lo stesso cast cui seguirono ancora fiction e film tra i quali Romanzo criminale di Michele Placido.

Nel 2006 interpreta il personaggio per il quale, probabilmente, verrà ricordato: l’oste Cesare Cesaroni dell’omonima serie nella quale è il fratello brontolone di Claudio Amendola.