Silvia e Paola Scola raccontano il papà EttoreUn ricordo di Ettore Scola a otto anni dalla scomparsa Personaggi / Timeline Parlando del libro Chiamiamo il babbo. Ettore Scola. Una storia di famiglia le figlie Silvia e Paola raccontano il papà Ettore, scomparso il 19 gennaio del 2016. Parlano dell’uomo Scola e del regista, a cominciare dal fondamentale apprendistato nella scrittura, rimasta per lui sempre la parte centrale del lavoro su un film. Quindi gli inizi con Metz e Marchesi, la mitologica composizione (da ghost writer) della lettera di ‘Totò, Peppino e la… malafemmina’, le collaborazioni con giganti come Amidei, Age e Scarpelli.Paola e Silvia parlano poi del rapporto con Fellini, un’amicizia particolare che Scola racconterà nel suo ultimo film ‘Che strano chiamarsi Federico…’. E i rapporti coi suoi attori: Sordi, Gassman, Mastroianni, e Massimo Troisi ‘il figlio maschio che non ha avuto’. E ancora, l’impegno politico, la necessità della leggerezza nelle cose importanti. E la famiglia, un valore fondamentale per lo Scola privato (ma anche per il regista), sostanziato da una presenza forte, complice, ironica. Esce così il ritratto di un uomo che è riuscito sempre a tenere insieme stile a sostanza.Ettore Scola in alcuni scatti inediti dell’Archivio fotografico[smartslider3 slider=575]Scola sceneggiatore ha, tra gli altri, firmato capolavori come: Fantasmi a Roma, I mostri, Adua e le compagne, C’eravamo tanto amati, Una giornata particolare e il trittico di film in cui ha diretto Massimo Troisi: Splendor, Che ora è e Il viaggio di capitan Fracassa.In Archivio, al di là di qualche cinegiornale uscito a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, la maggior parte del materiale lo troviamo nel Fondo Mario Canale, in corso di catalogazione e digitalizzazione.Ettore Scola in alcuni scatti inediti dell'Archivio fotografico Ritratto di Ettore Scola, 1980 Ritratto di Ettore Scola con una sigaretta tra le dita, 1980 Ettore Scola durante una conferenza stampa del PCI sulla biennale di Venezia, 1982 Ettore Scola con Pietro Valenza durante una conferenza stampa del PCI sulla biennale di Venezia, 1982 Ettore Scola con Antonello Trombadori durante una conferenza stampa del PCI sulla biennale di Venezia, 1982 Ettore Scola e Carlo Lizzani durante una conferenza stampa del PCI sulla biennale di Venezia, 1982 Ettore Scola con Hanna Schygulla durante una conferenza stampa dei vincitori del David di Donatello, 1983 Ettore Scola con Furio Scarpelli e Gillo Pontecorvo durante una convntion di registi italiani, 1984 Ettore Scola sorridente durante una convntion di registi italiani, 1984 Ettore Scola durante una convntion di registi italiani, 1984 Ettore Scola con Renzo Arbore, [1993] Ettore Scola con Bernardo Bertolucci, anni Novanta Scola sceneggiatore ha, tra gli altri, firmato capolavori come: Fantasmi a Roma, I mostri, Adua e le compagne, C’eravamo tanto amati, Una giornata particolare e il trittico di film in cui ha diretto Massimo Troisi: Splendor, Che ora è e Il viaggio di capitan Fracassa.In Archivio, al di là di qualche cinegiornale uscito a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, la maggior parte del materiale lo troviamo nel Fondo Mario Canale, in corso di catalogazione e digitalizzazione. Ettore Scola nell’ArchivioIntervista a Ettore Scola. Realizzata nel 1986 nel suo “atelier” a Cinecittà, il regista parla del suo primo film come regista e dell’ultimo in ordine di tempo, La famiglia
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