L’alluvione di Firenze

Il 4 novembre del 1966, dopo giorni di pioggia incessante, l'Arno rompe gli argini a Firenze causando 35 vittime

Il 4 novembre del 1966, dopo giorni di pioggia incessante, l’Arno rompe gli argini nel capoluogo toscano, sommergendo le strade di Firenze di acqua, fango e detriti e causando 35 vittime.

Nel 2024 da Valencia, proprio nei giorni dell’anniversario dell’alluvione di Firenze, arrivarono drammatiche immagini di un disastro solo apparentemente analogo. In quell’occasione le vittime furono 236. La differenza fondamentale rispetto al 1966 è che in Spagna l’alluvione avvenne nell’arco di pochissime ore, rovesciando in poco più di 60 minuti più acqua di quanta generalmente ne cade in un anno e mezzo.  Sono i drammatici effetti della crisi climatica che sta sconvolgendo la nostra terra. Se non si agirà in fretta e in maniera radicale, potrebbe sconvolgere le nostre vite.

A Firenze, e nella Toscana tutta, l’esondazione dell’Arno arrivò dopo giorni di piogge incessanti. Quando alle 3:48 del 4 mattina l’Ansa batté questo dispaccio: “La situazione in Toscana diventa sempre più grave. La pioggia non accenna a cessare e i corsi d’acqua, specialmente i più piccoli, sono notevolmente ingrossati. In provincia di Firenze, è emergenza a Incisa Valdarno e negli altri centri in prossimità dell’Arno, nel quale confluiscono altri torrenti. Le acque hanno invaso molte abitazioni“, l’Arno era già straripato in diversi centri abitati e gli smottamenti si susseguivano da ore.

Le immagini del video qui sopra provengono da tre cinegiornali della testata 7G e furono mandate in onda, nei cinema di tutta Italia, nei giorni immediatamente successivi all’esondazione. Ci mostrano le drammatiche immagini di Firenze travolta dalle acque e soprattutto testimoniano gli sforzi di cittadini provenienti da tutto il paese per prestare i primi soccorsi a uomini e ai beni culturali del capoluogo toscano.

A meno di tre settimane dai fatti Franco Zeffirelli realizzò un documentario, di 50 minuti, Per Firenze, nel quale, avvalendosi della voce di Richard Burton come narratore, racconta l’alluvione.

Il cinema è spesso tornato su quei drammatici giorni. Nel 2003 Marco Tullio Giordana, nel suo La meglio gioventù, volle omaggiare i cosiddetti angeli del fango, che nel 1966 prestarono soccorsi per giorni e giorni alla popolazione toscana mentre nel 1982 Mario Monicelli inserì le immagini di repertorio dell’alluvione in un contesto comico come quello di Amici miei II, operazione che forse solo lui e pochi altri avrebbero potuto permettersi.