L’alluvione di Firenze

Il 4 novembre del 1966, dopo giorni di pioggia incessante, l'Arno rompe gli argini a Firenze causando 35 vittime

Il 4 novembre del 1966, dopo giorni di pioggia incessante, l’Arno rompe gli argini nel capoluogo toscano, sommergendo le strade di Firenze di acqua, fango e detriti e causando 35 vittime.

In questi giorni vedendo le drammatiche immagini provenienti da Valencia, a qualcuno potrebbero essere tornati in mente quei giorni di quasi sessant’anni fa. Con una differenza che è bene sottolineare perché serve a farci capire quanto la crisi climatica stia sconvolgendo la nostra terra e quanto, se non si agirà in fretta e in maniera radicale, potrebbe sconvolgere le nostre vite: in Spagna l’alluvione di questi giorni è avvenuta nell’arco di pochissime ore, rovesciando in poco più di 60 minuti su Valencia più acqua di quanta generalmente ne cade in un anno e mezzo.

A Firenze, e nella Toscana tutta, l’esondazione dell’Arno arrivò dopo giorni di piogge incessanti. Quando alle 3:48 del 4 mattina l’Ansa batté questo dispaccio: “La situazione in Toscana diventa sempre più grave. La pioggia non accenna a cessare e i corsi d’acqua, specialmente i più piccoli, sono notevolmente ingrossati. In provincia di Firenze, è emergenza a Incisa Valdarno e negli altri centri in prossimità dell’Arno, nel quale confluiscono altri torrenti. Le acque hanno invaso molte abitazioni“, l’Arno era già straripato in diversi centri abitati e gli smottamenti si susseguivano da ore.

Le immagini del video qui sopra provengono da tre cinegiornali della testata 7G e furono mandate in onda, nei cinema di tutta Italia, nei giorni immediatamente successivi all’esondazione. Ci mostrano le drammatiche immagini di Firenze travolta dalle acque e soprattutto testimoniano gli sforzi di cittadini provenienti da tutto il paese per prestare i primi soccorsi a uomini e ai beni culturali del capoluogo toscano.

A meno di tre settimane dai fatti Franco Zeffirelli realizzò un documentario, di 50 minuti, Per Firenze, nel quale, avvalendosi della voce di Richard Burton come narratore, racconta l’alluvione.

Il cinema è spesso tornato su quei drammatici giorni. Nel 2003 Marco Tullio Giordano, nel suo La meglio gioventù, volle omaggiare i cosiddetti angeli del fango, che nel 1966 prestarono soccorsi per giorni e giorni alla popolazione toscana mentre nel 1982 Mario Monicelli inserì le immagini di repertorio dell’alluvione in un contesto comico come quello di Amici miei II, operazione che forse solo lui e pochi altri avrebbero potuto permettersi.